mercoledì 28 settembre 2011

Il peso delle idee

All’interno dell’Area sono molte le cose per le quali non si è pronti. In particolare non si è pronti, per difetto o per volontà, a sostenere un libero scambio e confronto di idee e punti di vista nuovi, a meno che non siano le solite zuppe propagandistiche riscaldate all’infinito, perché su quelle ci si trova sempre d’accordo.

In un panorama in rete, che appare privo di seri luoghi in cui possa essere permesso di esprimersi fuori dai cliché prestabiliti evitando di suscitare reazioni ostili, questo sito, questo de Il Popolo d’Italia, costituisce veramente un esemplare avamposto di libertà di espressione a cui evidentemente pochissimi sono abituati.

lunedì 26 settembre 2011

Vogliamo la catastrofe.

di: Alberto B. Mariantoni


Per l’attuale Segretario al Tesoro degli United States of America, Timoty Geithner, l’Europa deve fare di più”. Altrimenti – ha tenuto a sottolineare – si va incontro ad una possibile catastrofe(sic!).

In modo un po’ più esplicito, diciamo che il suddetto autorevole e sfrontato Ministro del governo dei “padroni del mondo” – nel corso dell’ultimo meeting annuale del Fondo monetario internazionale di Washington (23-25 Settembre 2011) – ci ha fatto ufficialmente sapere che, per permettere agli all’incirca 308.745.538 abitanti di Yankees-Land di continuare a vivere e ad operare al di sopra dei loro mezzi, noi boveri colonizzati italiani ed europei dobbiamo assolutamente fare altri sforzi, stringere maggiormente la nostra cintura e compiere ulteriori e supplementari sacrifici.
Questi delinquenti!

giovedì 22 settembre 2011

Confederatio: un malato terminale

Articolo a firma di Giuseppe Martorana, Paolo Perri, Francesco Volpintesta.

L'idea di Paolo Signorelli non ha retto più di un anno nonostante i principi fondamentali fossero radicati in un contesto decisamente diverso dalla bolgia esistente all'interno della cosiddetta area.

Il fascismo bucolico, così come lo aveva definito Fioravanti, e che Confederatio doveva rappresentare, si è modificato nel giro di breve tempo diventando il ricettacolo per persone in cerca di gloria.

martedì 20 settembre 2011

Se la vergogna ha un nome...

Se la VERGOGNA ha un nome io la chiamo DEMOCRAZIA PARLAMENTARE
 pubblicata da Davide Chi il giorno sabato 17 settembre 2011 alle ore 22.44 


 Per la prima volta viene tolto il segreto su quanto costa ai contribuenti l'assistenza sanitaria integrativa dei deputati. Si tratta di costi per cure che non vengono erogate dal sistema sanitario nazionale (le cui prestazioni sono gratis o al più pari al ticket), ma da una assistenza privata finanziata da Montecitorio. A rendere pubblici questi dati sono stati i radicali che da tempo svolgono una campagna di trasparenza denominata Parlamento WikiLeaks. Va detto ancora che la Camera assicura un rimborso sanitario privato non solo ai 630 onorevoli. Ma anche a 1109 loro familiari compresi (per volontà dell'ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini) i conviventi more uxorio. Ebbene, nel 2010, deputati e parenti vari hanno speso complessivamente 10 milioni e 117mila euro. Tre milioni e 92mila euro per spese odontoiatriche.

mercoledì 14 settembre 2011

L'ultimo gettone


Quando si segue una linea di idee e da un dato punto di vista si traccia il filo di un ragionamento, è giusto che si giunga alla logica conclusione, evitando di ridurre il tutto in battute vuote ed in polemiche sterili. Se poi, ciò che si sostiene possa o meno rivelarsi degno di interesse, di discussione o di approvazione, questa è un’altra questione. Si tratta in definitiva di tenere una condotta seria e coerente.

Fatta questa premessa e cosciente che le parole a seguire sono una goccia in un oceano sconfinato di ben altre parole più ammalianti, torno sull’argomento della gravissima situazione socio-economica dell’Italia e della impotenza politica dei fascisti.

venerdì 9 settembre 2011

La pillola blu

Molte tragedie dell’umanità e gli errori piccoli e grandi di ogni uomo derivano spesso dalle illusioni. 
Esse sono la naturale difesa che la mente umana adotta per diminuire lo stato di stress di fronte alle difficoltà, agli ostacoli insormontabili, alle situazioni che sembrano non avere una facile via d’uscita ma soprattutto nascono dal desiderio di sentirsi rassicurati. A volte le illusioni sostengono una speranza per il futuro, gettando invece il seme del fallimento o dell’errore fatale, altre volte invece costituiscono l’armatura necessaria a tenere artificiosamente in piedi una struttura troppo fragile per reggersi da sola, con il risultato che, una volta svelata e svanita, tutto crolla improvvisamente.

mercoledì 7 settembre 2011

L'unica soluzione possibile

Siamo in un mare di guai. Ma nessuno ha il coraggio di dirlo. Nessun politico ha la forza di mettere il suo bel faccione da 23mila euro mensili davanti ad una telecamera per dire al popolo italiano che la situazione economica del nostro paese e dell'intera Europa è dieci volte peggiore di quella che i devoti camerieri giornalisti si affannano a comunicarci.

Il problema economico è gravissimo e va oltre ogni immaginazione. Le fonti parlamentari parlano di un deficit astronomico per il quale non esiste alcuna soluzione monetaria. Non basteranno i 47 miliardi di euro in tre anni come non sono bastati le centinaia di miliari di euro già dati alle banche nel corso degli anni precedenti.

lunedì 5 settembre 2011

C'era una volta...

La guerra era finita. Dietro di se aveva lasciato lutti e distruzione. Ovunque si respirava ancora l'odore acre delle esplosioni, dei detriti dei palazzi crollati. I morti affioravano dalle macerie, con i loro arti tesi, le loro posture rigide che la morte aveva assegnato come testimonianza del suo passaggio e, forse, come monito ai sopravvissuti.

Alcuni di questi ultimi, però, non si erano ancora rassegnati, e dopo il sangue sparso sui campi di battaglia, decisero che era giunta l'ora di spargere quello fraterno, in una lotta intestina che non aveva né fronti, né divise. E così si scatenò la guerra civile. Forse meno cruenta di quella militare, ma più spietata, più cinica, più infame. In quella lotta in armi, ciò che contava era la forza bruta e la mancanza del rispetto di ogni regola.

venerdì 2 settembre 2011

Chi avrà il coraggio?


La Patria gronda di lacrime amare.
Qualunque sia il punto di vista, è ben difficile non concordare su un fatto: stiamo attraversando il momento più angosciante della nostra storia, con l’aggravante che ciò si sta verificando in un periodo che tecnicamente verrebbe definito “di pace”, cioè senza una guerra in corso e quindi senza tutte le devastanti conseguenze socio-economiche che ne deriverebbero. Più semplicemente stiamo assistendo impotenti alla nostra stessa fine, per la cupidigia di alcuni, per l’ignavia di tanti, per la viltà di troppi.

Forse oramai non ha nemmeno più tanto senso soffermarsi a descrivere l’ultimo crimine e l’ultimo criminale; è divenuta una contabilità ordinaria, una noiosa roba da impiegati di concetto. Ciò che doveva divenire più chiaro, è ora sotto la luce del sole; conosciamo la vera identità delle forze oscure che ci minacciano e conosciamo la cura ma non siamo in grado di intervenire. E’ avvilente e deprimente sentirsi così impotenti, non poter reagire ed essere costretti a guardare i propri figli con un dubbio angosciante sul loro futuro, se mai ne avranno uno.

Oggi come ieri

"Noi non siamo, no, dei rivoluzionari sovvertitori. Noi vogliamo che uno Stato forte risorga e per le Leggi comandi!" Cesare Maria De Vecchi, Ottobre 1922

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