Il 18 giugno 2011, si è tenuto a Melfi il convegno pubblico organizzato dal Circolo Mussolini di Locorotondo. All'iniziativa sono stati invitati esponenti e militanti di diversi gruppi politici quali Progetto Nazionale, Fiamma Tricolore, Forza Nuova, La Destra, Mola Tricolore, Movimento Patria Nostra, Movimento Nazionale Popolare, Terra di Mezzo, ed il nostro movimento, il Nuovo Ordine Nazionale.
Inoltre sono state invitate testate giornalistiche quali Il Fondo Magazine e Il Popolo d'Italia.
Affinchè il convegno-dibattito risultasse equo non sono mancati gli inviti ai sindacati, al Sindaco di Melfi e ai giornalisti delle varie redazioni locali.
Nonostante i numerosi inviti, però, gran parte dei movimenti non si sono presentati, disattendendo così non solo le aspettative degli organizzatori, ma anche le promesse precedentemente fatte a questi ultimi. Fiamma Tricolore si è spinta oltre, arrivando persino a diffidare il Circolo Mussolini dall'uso del simbolo, dimenticando di averne dato il consenso, giorni prima, attraverso i propri esponenti.
Inoltre sono state invitate testate giornalistiche quali Il Fondo Magazine e Il Popolo d'Italia.
Affinchè il convegno-dibattito risultasse equo non sono mancati gli inviti ai sindacati, al Sindaco di Melfi e ai giornalisti delle varie redazioni locali.
Nonostante i numerosi inviti, però, gran parte dei movimenti non si sono presentati, disattendendo così non solo le aspettative degli organizzatori, ma anche le promesse precedentemente fatte a questi ultimi. Fiamma Tricolore si è spinta oltre, arrivando persino a diffidare il Circolo Mussolini dall'uso del simbolo, dimenticando di averne dato il consenso, giorni prima, attraverso i propri esponenti.
Tra le realtà politiche non è mancato l’invito a Casa Pound Italia che, però, ha deciso subito di non partecipare per la presenza degli altri movimenti prima elencati che, evidentemente, non le consentivano ildi avere l’esclusiva sull’evento.
Il convegno, insomma, non è andato secondo le aspettative. Dei sindacati e del sindaco del paese, sin dall’inizion non ci si è fatti alcuna illusione circa la loro possibile partecipazione Anzi, a proposito del primo cittadino, va registrata una operazione grottesca e perfida messa in atto all'ultimo momento.
Dopo un silenzio disarmante iniziato dal 17 di maggio, data in cui il Circolo Mussolini aveva presentato presso i VV.UU. di Melfi la richiesta di occupazione di suolo pubblico, e durato fino a 2 giorni prima del convegno, il sindaco di Melfi ha esordito dichiarando che la manifestazione e coloro che avrebbero partecipato non sarebbero stati i benvenuti. E per meglio sottolineare il proprio astio politico, ha messo in atto l'arroganza di chi usa il potere acquisito per prevaricare sui più deboli. Ha spostato il luogo pubblico dalla Villa Comunale, zona richiesta dagli organizzatori, ad un'altro luogo del paese chiamato dai cittadini di Melfi "il fosso". Il tutto 48 ore prima dall'inizio del convegno. Già il nome è tutto un programma. Ed in effetti il posto concessoci dal sindaco di sinistra è risultato essere proprio un fosso dove non è stato possibile avere l'attenzione di nessuno. Un luogo squallido e desolato che ha compromesso un'iniziativa politica che poteva sperare in ben altri risultati visto il tema che si sarebbe trattato, ovvero quello della socializzazione delle imprese e le condizioni lavorative degli operai della Fiat di Melfi.
Ma non tutti i mali sono venuti per nuocere. I militanti, simpatizzanti e qualche curioso che è riuscito ad arrivare a piedi, forse casualmente, hanno riempito comunque la piccola zona dove era stato predisposto il palco. Dal convegno previsto ne è scaturito un interessante dibattito tra gli astanti circa la proposta che il dott. Alberto Mariantoni aveva già avuto modo di esporre a Roma il 28 maggio 2011 e che ha avuto per titolo: "Proclama alla nazione", (per saperne di più si rinvia la lettura del testo al seguente link http://1956controstoria.blogspot.com/2011/03/proclama-alla-nazione-di-alberto.html)
Interessanti i commenti di alcuni che hanno visto nell'iniziativa qualcosa di concreto e di fattibile. Gli interventi, comunque, sono stati diversi e di varia natura. Si sono toccati gli argomenti noti al nostro cosiddetto ambiente, dal signoraggio all'usura bancaria, dal potere corrotto di stato, al metodo camorristico che questo ha messo in atto negli ultimi tempi attraverso l'Agenzia delle Entrate, i pericoli collegati all'attuale crisi e la desertificazione del campo lavorativo causato dalle chiusure delle fabbriche in Italia e del loro trasferimento in altre nazioni, unitamente ai capitali nazionali. Si è parlato di precariato, di disoccupazione, di cassa integrazione. Insomma gli spunti di dialogo, come sempre, non sono mancati. Si è parlato anche dell'insuccesso iniziale del convegno, addebitato alle manovre dell'ultimo minuto da parte di un Sindaco più attento alla diversità dei colori delle bandiere altrui rispetto alla propria e meno accorto ai temi che si andavo a trattare.
Nessuno però ha parlato delle responsabilità che hanno avuto altre persone che non potevano passare nel dimenticatoio. Lo ha fatto il Nuovo Ordine Nazionale dichiarando che la causa primaria dell'insuccesso non è stata solo quella attribuita al primo cittadino di Melfi, ma anche di quei gruppi politici che pur avendo dato la loro adesione non si sono presentati.
Un insuccesso che poteva essere evitato se i promittenti partecipanti avessero mantenuto la loro parola. Qualcuno dei presenti, vedendo il luogo nel quale erano stati confinati, aveva lanciato l'idea di andare ugualmente nella piazza che era stata negata all'ultimo momento per manifestare il proprio disappunto. Qualcun'altro però, ha fatto notare la carenza di persone con le quali si sarebbe dovuto compiere un'azione di forza. E alla visione di una verità incontestabile si è scelto di rimediare con una sorta di sit-in dove si è parlato principalmente del progetto del dott. Mariantoni. La cosa sarebbe andata diversamente se vi fossero state le altre forze politiche invitate ma non si sono presentate. Il numero dei militanti sarebbe stato maggiore e il piccolo "raid" sarebbe andato in porto ottenendo magari anche un pò di spazio propagandistico sulle testate locali. Invece, grazie all'imbecillità e alla spocchia di certi segretari nazionali e dei loro lacchè, il progetto di occupazione dello spazio pubblico non è stato messo in pratica.
Melfi, però, è stata ugualmente un importante punto di svolta. Il Nuovo Ordine Nazionale, dopo questa ennesima vicenda che ha visto la rimaterializzazione delll'ipocrisia, della falsità e dell'arroganza delle solite mele marce che girano da anni, troppi ormai, nel nostro cosiddetto ambiente, ha preso ufficialmente le distanze da certi movimenti che hanno ancora la spudoratezza di definirsi fascisti, ed ha dichiarato che, così come ha combattuto e combatterà con tutte le forze a sua disposizione il sistema, responsabile di tutte le nefandezze sociali di cui siamo testimoni ormai da anni, altrettanto farà nei confronti di quei movimenti cosiddetti "d'area" che hanno depistato e disunito le forze militanti vicine ai nostri ideali.
Nemici i primi quanto i secondi, senza alcuna differenza tra gli uni e gli altri e con la certezza che entrambi sono figli di una stessa logica distruttiva portata a danno di quei movimenti che hanno dimostrato, non per la prima volta, la propria integrità morale, ideologica, politica e civile presenziando ad un convegno per il quale avevano dato il proprio assenso mantenendo la parola data.Il convegno, insomma, non è andato secondo le aspettative. Dei sindacati e del sindaco del paese, sin dall’inizion non ci si è fatti alcuna illusione circa la loro possibile partecipazione Anzi, a proposito del primo cittadino, va registrata una operazione grottesca e perfida messa in atto all'ultimo momento.
Dopo un silenzio disarmante iniziato dal 17 di maggio, data in cui il Circolo Mussolini aveva presentato presso i VV.UU. di Melfi la richiesta di occupazione di suolo pubblico, e durato fino a 2 giorni prima del convegno, il sindaco di Melfi ha esordito dichiarando che la manifestazione e coloro che avrebbero partecipato non sarebbero stati i benvenuti. E per meglio sottolineare il proprio astio politico, ha messo in atto l'arroganza di chi usa il potere acquisito per prevaricare sui più deboli. Ha spostato il luogo pubblico dalla Villa Comunale, zona richiesta dagli organizzatori, ad un'altro luogo del paese chiamato dai cittadini di Melfi "il fosso". Il tutto 48 ore prima dall'inizio del convegno. Già il nome è tutto un programma. Ed in effetti il posto concessoci dal sindaco di sinistra è risultato essere proprio un fosso dove non è stato possibile avere l'attenzione di nessuno. Un luogo squallido e desolato che ha compromesso un'iniziativa politica che poteva sperare in ben altri risultati visto il tema che si sarebbe trattato, ovvero quello della socializzazione delle imprese e le condizioni lavorative degli operai della Fiat di Melfi.
Ma non tutti i mali sono venuti per nuocere. I militanti, simpatizzanti e qualche curioso che è riuscito ad arrivare a piedi, forse casualmente, hanno riempito comunque la piccola zona dove era stato predisposto il palco. Dal convegno previsto ne è scaturito un interessante dibattito tra gli astanti circa la proposta che il dott. Alberto Mariantoni aveva già avuto modo di esporre a Roma il 28 maggio 2011 e che ha avuto per titolo: "Proclama alla nazione", (per saperne di più si rinvia la lettura del testo al seguente link http://1956controstoria.blogspot.com/2011/03/proclama-alla-nazione-di-alberto.html)
Interessanti i commenti di alcuni che hanno visto nell'iniziativa qualcosa di concreto e di fattibile. Gli interventi, comunque, sono stati diversi e di varia natura. Si sono toccati gli argomenti noti al nostro cosiddetto ambiente, dal signoraggio all'usura bancaria, dal potere corrotto di stato, al metodo camorristico che questo ha messo in atto negli ultimi tempi attraverso l'Agenzia delle Entrate, i pericoli collegati all'attuale crisi e la desertificazione del campo lavorativo causato dalle chiusure delle fabbriche in Italia e del loro trasferimento in altre nazioni, unitamente ai capitali nazionali. Si è parlato di precariato, di disoccupazione, di cassa integrazione. Insomma gli spunti di dialogo, come sempre, non sono mancati. Si è parlato anche dell'insuccesso iniziale del convegno, addebitato alle manovre dell'ultimo minuto da parte di un Sindaco più attento alla diversità dei colori delle bandiere altrui rispetto alla propria e meno accorto ai temi che si andavo a trattare.
Nessuno però ha parlato delle responsabilità che hanno avuto altre persone che non potevano passare nel dimenticatoio. Lo ha fatto il Nuovo Ordine Nazionale dichiarando che la causa primaria dell'insuccesso non è stata solo quella attribuita al primo cittadino di Melfi, ma anche di quei gruppi politici che pur avendo dato la loro adesione non si sono presentati.
Un insuccesso che poteva essere evitato se i promittenti partecipanti avessero mantenuto la loro parola. Qualcuno dei presenti, vedendo il luogo nel quale erano stati confinati, aveva lanciato l'idea di andare ugualmente nella piazza che era stata negata all'ultimo momento per manifestare il proprio disappunto. Qualcun'altro però, ha fatto notare la carenza di persone con le quali si sarebbe dovuto compiere un'azione di forza. E alla visione di una verità incontestabile si è scelto di rimediare con una sorta di sit-in dove si è parlato principalmente del progetto del dott. Mariantoni. La cosa sarebbe andata diversamente se vi fossero state le altre forze politiche invitate ma non si sono presentate. Il numero dei militanti sarebbe stato maggiore e il piccolo "raid" sarebbe andato in porto ottenendo magari anche un pò di spazio propagandistico sulle testate locali. Invece, grazie all'imbecillità e alla spocchia di certi segretari nazionali e dei loro lacchè, il progetto di occupazione dello spazio pubblico non è stato messo in pratica.
Melfi, però, è stata ugualmente un importante punto di svolta. Il Nuovo Ordine Nazionale, dopo questa ennesima vicenda che ha visto la rimaterializzazione delll'ipocrisia, della falsità e dell'arroganza delle solite mele marce che girano da anni, troppi ormai, nel nostro cosiddetto ambiente, ha preso ufficialmente le distanze da certi movimenti che hanno ancora la spudoratezza di definirsi fascisti, ed ha dichiarato che, così come ha combattuto e combatterà con tutte le forze a sua disposizione il sistema, responsabile di tutte le nefandezze sociali di cui siamo testimoni ormai da anni, altrettanto farà nei confronti di quei movimenti cosiddetti "d'area" che hanno depistato e disunito le forze militanti vicine ai nostri ideali.
Un piccolo gesto, quello dei gruppi politici presenti, che ha sancito un determinato, duraturo ed incolmabile distacco del Nuovo Ordine Nazionale dai gruppuscoli politici privi di dignità, coerenza, onore e spina dorsale. Una chiusura ermetica necessaria che andava fatta già da tempo, ma che, anche se in ritardo, salvaguarderà l'integrità morale e politica del nostro movimento.
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