martedì 3 maggio 2011

Il genio italico e la sregolatezza italiota

E' una notizia che gira da diverso tempo e che è di una importanza straordinaria, quanto straordinaria è la cappa di silenzio che su di essa è stata incomprensibilmente calata dal sistema informativo dei mass-media e dall'apparato scientifico e governativo. Si tratta della sperimentazione riuscita con pieno successo di un dispositivo tecnologico, battezzato E-CAT, messo a punto da due scienziati della Università di Bologna, il fisico Sergio Focardi e l'ingegnere Andrea Rossi, con il quale si è ottenuta la produzione controllata di una significativa  quantità di energia tramite un processo certamente non chimico, visto il grande guadagno di energia ottenuta, ma di fusione nucleare a freddo tra atomi di nichel e di idrogeno. Pochi giorni fa si è anche appreso che è stato replicato con successo l'esperimento di fronte ad un gruppo di fisici svedesi, i quali ne hanno avallato l'attendibilità.


Come dicevo, ciò che risulta sconcertante è la noncuranza da parte del Governo e delle Istituzioni scientifiche nazionali rispetto a questa nuova tecnologia per la produzione assolutamente pulita di energia, che per le sue potenzialità intrinseche può essere paragonata alla energia prodotta dalla fissione nucleare, ma senza l'insopportabile gravame delle scorie radioattive e dei rischi di contaminazione ambientale. Viste le difficoltà di approvvigionamento energetico nazionale, visto l'abbandono dei progetti relativi a nuove centrali nucleari, visti i gravi rischi pera la salute umana che i recenti fatti giapponesi hanno reso drammaticamente palesi in caso di incidenti alle centrali, risulta assolutamente incomprensibile come sia possibile che il Governo non abbia immediatamente concentrato l'attenzione su questa novità scientifica, istituendo immediatamente un apposito gabinetto scientifico per valutare con la massima urgenza la stesura di un programma di sviluppo pratico di questa nuova tecnologia. Per ora l'interesse maggiore viene dall'estero e i due scienziati hanno annunciato, mentre sono alle prese con i depositi dei vari brevetti, che entro la fine dell'anno riusciranno a mettere a punto il primo mini reattore, ma non in Italia bensì in Grecia. Una invenzione come questa, dalla importanza strategica per la Nazione, nata dalla libera iniziativa di due ricercatori e non supportata dalle istituzioni statali, viene dunque lasciata al libero mercato, permettendo che quasi certamente venga acquisita da qualche compagnia straniera. Anche questo è un segno del fallimento italiano.


Dal sito: www.avehesperia.it/blog
Nella foto: Sergio Focardi e Andrea Rossi

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"Noi non siamo, no, dei rivoluzionari sovvertitori. Noi vogliamo che uno Stato forte risorga e per le Leggi comandi!" Cesare Maria De Vecchi, Ottobre 1922

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