Sono gli ebrei d’attacco, quelli che seminano violenza, forti dell’impunità conquistata con la genuflessione incondizionata ai loro piedi dei pennivendoli della politica italiana. Sono i gruppi militanti capeggiati da cinici trascinatori, che si lasciano immortalare affianco ai capi di stato in posture da conquistatori del potere assoluto. Sono i seminatori d’odio che non ammettono reazioni di alcun genere, e che pretendono di essere “eternizzati” come vittime e mai come carnefici, pur essendolo. Sono i distruttori di un ordine sociale, dal quale nasce quell’antisemitismo tanto temuto pubblicamente, ma tanto ricercato subdolamente, per detenere l’eterno primato olocaustico. Ebrei da combattimento, capaci di immolare all’altare del loro dio denaro anche i proprio fratelli, capaci di creare gli aguzzini per poi dare loro in pasto la propria progenie, purchè il sionismo abbia a trionfare. Cinici e spietati uccidono i vivi e denigrano i morti con le loro facce lacrimose e con il loro eterno grido di dolore che non conosce sosta, perchè piu gridano e piangono e più incassano Ebrei da sfondamento, che entrano minacciosi nei tribunali militari, che prendono in ostaggio magistrati, carabinieri, testimoni, imputati, giornalisti, ignari presenti per sentenze a loro non gradite, forti della protezione dei ministri italiani che arrivano di gran carriera sul luogo del sequesto di persona, non per arrestarli, ma per dar loro ragione e rimettere in manette chi era stato scarcerato. Ebrei impuniti, che a distanza di decenni, non contenti della revisione dei processi giudicati come essi volevano, si danno appuntamento per dare l’estremo saluto ad un morto.Ovviamente a modo loro, nel modo più barbaro che si possa immaginare. Ebrei creatori di antisemitismo, perché senza di esso, paradossalmente, non esisterebebero, non sarebbero ciò che sono, affamatori di popoli, usurpatori di territori, spietati accaparratori delle future generazioni.
martedì 12 agosto 2014
Caso Priebke. Antisemitismo: un prodotto ebraico.
Sono gli ebrei d’attacco, quelli che seminano violenza, forti dell’impunità conquistata con la genuflessione incondizionata ai loro piedi dei pennivendoli della politica italiana. Sono i gruppi militanti capeggiati da cinici trascinatori, che si lasciano immortalare affianco ai capi di stato in posture da conquistatori del potere assoluto. Sono i seminatori d’odio che non ammettono reazioni di alcun genere, e che pretendono di essere “eternizzati” come vittime e mai come carnefici, pur essendolo. Sono i distruttori di un ordine sociale, dal quale nasce quell’antisemitismo tanto temuto pubblicamente, ma tanto ricercato subdolamente, per detenere l’eterno primato olocaustico. Ebrei da combattimento, capaci di immolare all’altare del loro dio denaro anche i proprio fratelli, capaci di creare gli aguzzini per poi dare loro in pasto la propria progenie, purchè il sionismo abbia a trionfare. Cinici e spietati uccidono i vivi e denigrano i morti con le loro facce lacrimose e con il loro eterno grido di dolore che non conosce sosta, perchè piu gridano e piangono e più incassano Ebrei da sfondamento, che entrano minacciosi nei tribunali militari, che prendono in ostaggio magistrati, carabinieri, testimoni, imputati, giornalisti, ignari presenti per sentenze a loro non gradite, forti della protezione dei ministri italiani che arrivano di gran carriera sul luogo del sequesto di persona, non per arrestarli, ma per dar loro ragione e rimettere in manette chi era stato scarcerato. Ebrei impuniti, che a distanza di decenni, non contenti della revisione dei processi giudicati come essi volevano, si danno appuntamento per dare l’estremo saluto ad un morto.Ovviamente a modo loro, nel modo più barbaro che si possa immaginare. Ebrei creatori di antisemitismo, perché senza di esso, paradossalmente, non esisterebebero, non sarebbero ciò che sono, affamatori di popoli, usurpatori di territori, spietati accaparratori delle future generazioni.
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