martedì 12 agosto 2014

Distruggere per costruire


Lampedusa: il governo si accorge che al largo dell’isola italiana si muore. E corre per mostrare il proprio cordoglio. Arrivano i politici di alto rango, come Alfano, Letta e compagni-a vari-a. Mostrano le loro facce dure, serie, da professionisti della risoluzione immediata.
Con il tipico atteggiamento che li contraddistingue da sempre, ovvero con la superbia e la convinzione di essere delle divinità onniscienti ed onnisapienti, emanano editti, elaborano congetture, promettono la presenza dello Stato, si fanno filmare ai tavoli delle conferenze con addosso le stesse maschere che sono servite a prendere per il culo sessanta milioni di italiani da 70 anni a questa parte Durante questa mobilitazione di massa da parte del governo avviene l’incredibile. Si decide, tra i vari problemi che affliggono i lampedusani e il resto dei cittadini italiani, di svolgere i funerali di stato per i morti della carretta giunta dal mare. Cioè, il governo italiano, invece di prendere provvedimenti adeguati affinché non giungano più sulle nostre coste i relitti umani, alcuni dei quali arrivano morti per cause non certo imputabili all’Italia ed ai suoi abitanti, decide di pagare con i soldi degli italiani i funerali per oltre 300 persone di cui si disconoscono, nome, provenienza e vita. Follia nella follia.
E intanto un personaggio come Edward Luttwak, meglio conosciuto come  economista, politologo e saggista rumeno naturalizzato statunitense, oltre che per le sue pubblicazioni sulla strategia militare e politica estera, dice testualmente:” L’Italia faccia saltare in aria i barconi vuoti prima che partano”.
E no. E’ questa la follia per i benpensanti pezzi da novanta del governo come Laura Boldrini, la ministra congolese Kyenge e il Primo Ministro Letta. E’ follia anche per Papa Francesco, che vuole aprire le porte a tutti, mentre afferma che non esiste un Dio cattolico per meglio unificare le razze al pari di come vorrebbero i sinistri mentali.
Follia fermare l’invasione straniera, pazzia pensare che l’Italia è una nazione che non può contenere un continente, demenza pensare che se non c’è lavoro per gli italiani non può essercene per gli immigrati. Impensabile anche che possa esistere un reato che prevede l’arresto qualora si entri clandestinamente nel nostro Paese. Meglio toglierla questa legge fastidiosa, meglio aprire le porte a tutti, come dice il Papa  (ovviamente il Vicario di Cristo si riferisce a quelle italiane, non certo a quelle vaticane!)
E l’assurdità prende di nuovo forma. Mentre i lampedusani chiudono i loro negozi perché il turismo è crollato a causa dell’invasone africana e araba, e mentre da cittadini onesti chiedono l’intervento del governo affinché si ristabilisca un minimo d’ordine, un minimo di decoro, un minimo di dignità ormai persa in mezzo ai numerosi centri d’accoglienza, il governo cosa fa? Corre sull’isola per solidarizzare con chi l’ha invasa, auspicando un maggiore controllo sui barconi dei disperati che sopraggiungeranno ancora. E intanto gli “ospiti” africani buttano nella spazzatura il cibo che gli viene offerto gratuitamente, distrugge i centri di accoglienza e pretende di ricevere soldi e altri vitto.
Ma a questo punto,  è palese chiedersi se questo governo è composto da italiani piuttosto che da extracomunitari, oppure, se ci si pone questa domanda si rischia di cadere nel reato di lesa maestà? E normale prendere atto del fatto che questi burocrati sono dei mangiapane a tradimento che pensano a salvaguardare l’arrivo di persone sconosciute a danno di coloro che per primi dovrebbero essere salvaguardati? E’ lecito iniziare a pensare che, probabilmente, i cortei, le manifestazioni, i volantini e i sit-in non servono a nulla perché chi ci governa si è ormai assuefatto alle grida della gente? Ed è altrettanto lecito reagire con la forza davanti all’indifferenza di chi vorrebbe imporre un Italia “meticcia” distruggendo economia e risorse di un intero Paese? E’ forse da pazzi iniziare a prendere contromisure contro questi scellerati che a parole vorrebbero riattivare la ripresa economica mentre con i fatti aumentano l’IVA di un altro punto, abbassando cosi ulteriormente il potere d’acquisto dei cittadini italiani e mettendo in disgrazia centinaia di migliaia di famiglie?
Se iniziassimo a non pagare più neanche un centesimo a questi ladri matricolati, che si sono comprati case lussuose con quattro soldi, che hanno messo a posto parenti amici e conoscenti a danno di chi avrebbe meritato a maggior ragione quei posti di lavoro occupati da incapaci la cui unica fortuna è stata quella di aver avuto il conoscente giusto radicato sulla poltrona  giusta, che si sono trincerati nelle auto blu, dietro scorte armate, dietro cancelli e telecamere, (tutto pagato da noi ovviamente) ci dovremmo sentire moralmente colpevoli? Chi scrive non lo crede. Lo saremmo di fronte alla legge. Ma essa non può essere il contrappeso delle azioni solo quando conviene. La legge non è più tale se si impongono tasse da strozzini, interessi da usura, ingerenze dello Stato nelle cose dei cittadini. In questo caso la legge diventa un utile strumento di imposizione e la sua osservanza rischia di portare al suicidio collettivo.
Ci teniamo la feccia dell’umanità e siamo costretti a conviverci come se fossimo al di fuori dell’Unione Europea. Eppure i soldi che l’Italia esige vanno a finire nelle casse della banca europea. Quando è l’Italia a chiedere è disconosciuta dall’Unione, ma quando è l’Unione a chiedere i nostri soldi, allora l’Italia torna ad essere il partner ideale. Molto comodo.
Queste condizioni ignobili e svilenti, sostenute dagli inetti della politica italiana e imposte con la forza di leggi inique e di uno stato troppo invasivo ed occhiuto, che scava persino all’interno del singolo conto corrente di ogni singolo cittadino, vanno estirpate, in un modo o in un altro. Ma una cosa è certa, non è più possibile modificare lo stato attuale delle cose. Il potere marcio e corrotto, imbelle e sciagurato è dappertutto ed è impossibile sradicarlo.
Massoneria, sionismo, finanza speculatrice, corruzione politica, immoralità, ladrocinio, truffa, inciuci, mafia hanno ramificato i loro tentacoli talmente in profondità che non è più possibile operare chirurgicamente per rimuovere questo terribile cancro. L’Italia, ormai, e in metastasi terminale.
Per cambiare occorre far morire il paziente e ridargli una vita diversa. Occorre distruggere per costruire E la distruzione non può avvenire nel rispetto delle volontà massonico-sioniste dei banchieri e di coloro che speculano sullo spostamento di popolazioni intere. Essa avviene con azioni di forza, con la determinazione a non seguire più le imposizioni di uno Stato canaglia. Avviene con la distruzione dello Stato, per il bene dello Stato. Ci vuole un altro Vajont, che spazzi la marmaglia politica e la feccia dei banchieri ad essa collegati. Ci vuole una diga che si rompa e che cada per intero su questa gente della quale non va ricordata neanche la loro presenza terrena. Ci vuole la forza sconvolgente della natura umana incazzata, che prenda il comando della situazione e ribalti l’ordine delle cose. Distruggere per costruire. Solo così sarà possibile uscire dalle sabbie mobili dove la canea partitica ci sta affossando.

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"Noi non siamo, no, dei rivoluzionari sovvertitori. Noi vogliamo che uno Stato forte risorga e per le Leggi comandi!" Cesare Maria De Vecchi, Ottobre 1922

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