Per il momento pare che il sangue sia scongiurato. Ma per quanto riguarda le lacrime è probabile che non ci resteranno neanche gli occhi per piangerle.
Un governo tecnico ha deciso le sorti della nostra nazione. Un governo guidato da un premier forgiatosi presso la scuola dell'alta finanza americana, che ha assimiliato concetti e metodi cari alla Goldman Sachs e che ha preso parte alle riunioni del gruppo Bilderberg.
Senza parlare dei ministri da lui scelti, come Corrado Passera, già presidente della Banca Intesa Sanpaolo, la seconda banca d'Italia; Piero Gnudi, ex presidente della compagnia elettrica Enel che ha contribuito alla privatizzazione dell'IRI e che è stato anche uno dei principali membri di Confindustria e dell'Aspen Institute; Elsa Fornero, vice presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo.
E come se non bastasse la longa mano delle banche anche il Vaticano ha inserito i suoi uomini di punta al fine di salvaguardare i propri interessi. Per conto dei beni del Santo Padre e dello Ior sono scesi in campo Lorenzo Ornaghi, Andrea Riccardi e Piero Giarda. Quest’ultimo, professore di finanza presso l'Università Cattolica di Milano, è colui che manterrà stretti rapporti tra la Chiesa e il Parlamento. Come la maggior parte dei suoi colleghi professori-ministri, Giardia ha avuto una brillante carriera nel mondo degli affari. Ha prestato servizio nella gestione di diverse banche, compagnie assicurative e presso la Pirelli.
Con questo entourage di "tecnici" nessuno può dire che manchino personaggi strettamente legati agli interessi degli istitui di credito e a quelli dei grandi speculatori finanziari di sempre.
E' in questo stato di cose che l'Italia, totalmente indifesa, messa alla mercé degli uomini al servizio del potere mondiale, ha appreso l'orazione funebre che Monti e i suoi ministri hanno cantato nella sala stampa dove è stato presentato il disegno della finanziaria.
La sostanza di quanto è stato detto, in maniera molto approssimativa, riguarda solo ed esclusivamente il sacrificio della popolazione italiana. Nè le banche, né i poteri economici forti, sono stati nominati tra coloro che dovranno piangere le tanto attese lacrime che dovranno versarsi per questo decreto "salva Italia", come lo ha definito Mario Monti.
Ma più che salvare l'Italia, il decreto finanziario salverà le banche, le quali oltre ad avere le coperture di sempre a livello politico e legislativo, potranno ora contare anche sulle casse dello Stato qualora dovessero risultare passive nei confronti dei loro clienti. Vale a dire che lo Stato si renderà garante degli eventuali bilanci in rosso che gli usurai legalizzati potrebbero presentare, e che certamente presenteranno visto che ci sarà chi paga per loro.
Finalmente la tanto attesa finanziaria della Goldman Sachs, di cui Mario Monti è il rappresentante in Italia, ha potuto vedere la luce. E chi se ne frega se ciò è avvenuto a scapito degli interessi degli italiani ed a beneficio dei soliti grassi, avidi, bavosi banchieri.
Ecco cosa ci porterà la nascitura finanziaria di mamma sionista e papa' ignoto che salvaguarderà i bilanci degli istitui di credito, (persino quelli del Vaticano): le donne potranno andare in pensione a 62 anni e gli uomni a 67 anni. Il che vuol dire che si morirà sulle macchine da lavoro. Ma per coloro che non moriranno vi saranno altri sacrifici che però dovranno pagare anche le generazioni successive: IVA maggiorata di due punti, l'aggiunta di ulteriori bolli sui conti correnti e sulle rendite finanziarie, aumento delle accise sulla benzina, reintroduzione dell'ICI, aumento del 60% del valore catastale per gli immobili, rintracciabilità dei prelievi per contanti dalle banche oltre i mille euro, abbassamento della soglia entro la quale rientreranno le auto di lusso. Non è tutto ma pare che già questo possa bastare per dire che le nostre lacrime sono riuscite ad ottenerle. Ora non ci resta che attendere di conoscere quali saranno le ulteriori decisioni che verranno prese nel corso delle prossime settimane per prelevare anche il nostro sangue.
Per quanto riguarda l'ICI vi sono due grandi beneficiari del decreto "salva Italia"; il primo è il Vaticano e i secondi sono i sindacati, (CGIL - CISL -UIL). Entrambi i beneficiari sono stati esclusi dal pagamento della ritrovata tassa nonostante posseggano decine di migliaia di strutture immobiliari sparse per tutta l'Italia. Miliardi di euro dispensati dall'essere pagati da chi di miliardi ne ha fin troppi. Invece, il povero cristo che vive di stipendio mensile e che si è visto aumentare il costo della vita dall'oggi al domani di quasi il doppio, dovrà pagare l'ICI anche sulla prima casa. E questa sarebbe la famigerata finanziaria "salva Italia".
Dobbiamo incazzarci? Certo che dobbiamo, non solo verso i vampiri che hanno preso il posto di comando politico della nazione, ma soprattutto verso i politici e i loro sostenitori (tutti) che hanno permesso che ciò accadesse.
Se questa banda di cialtroni ai quali abbiamo dato il nostro voto non si fosse persa, in parte tra puttane e drogati, e in parte nello sputtanare l'avversario politico sul piano personale, con molta probabilità questa condizione di schiavitù impostaci dai poteri mondiali non ci sarebbe stata.
I politici del cazzo, quelli che continuano a percepire i loro stipendi benché abbiano dato forfait, lasciando le poltrone di comando al cosiddetto "governo tecnico", non solo hanno speso tutto il loro tempo per spiare nei buchi delle serrature delle case dei loro antagonisti, disinteressandosi di ciò che stava accadendo all'Italia e dei pericoli verso i quali stava scivolando, ma hanno deliberatamente lasciato il posto di comando agli sciacalli della finanzia dichiarandosi inidonei a prendere delle decisioni sulla vita del Paese. Il tutto sotto la benedizione di Giorgio Napolitano, che con il suo gesto ufficiale di accettazione del governo tecnico ha praticamente condannato alla schiavitù economica l'intero popolo italiano.
E siamo ancora qui a parlare. Siamo ancora qui a discutere, a lamentarci, a dirci le solite cose ed a chinare la testa accettando supinamente il martirio che l'insaziabilità dei banchieri ci impone. Non un moto di ribellione, non un gesto di disobbedienza civile. Nessun gruppo politico, o cittadino che abbia iniziato a creare una rete di resistenza contro le banche ed il loro potere ormai arrivato ad occupare abusivamente le sale della politica nazionale.
Tutti attendono qualcuno o qualcosa di non ben definito, pur essendo chiara la fine alla quale siamo stati condannati da quella manica di impostori, mangia pane a tradimenti che sono i poltici, veri responsabili di questa tragedia che segnerà per sempre la nostra vita e quella delle generazioni a venire.
E mentre tutti rimangono nelle loro case pensando che un problema di carattere nazionale riguardi solo il vicino e non la propria famiglia, i vari Casini, Di Pietro, Bersani, Bossi e gli scalzacani di Berlusconi continuano a permettersi di entrare nelle nostre case attraverso i televisori per raccontarci le loro minchiate di uomini senza palle, senza dignità e senza onore. Gente votata al dio denaro, che per anni ha pensato solo a ricavare benefici personali dalle loro cariche pubbliche. Gente che ha mangiato a quattro ganasce impoverendo l'Italia fino al punto di svenderla alla famelicità dei banchieri, sempre pronti a raccogliere tutto a poco prezzo, meglio ancora se gratis.
Che razza di gente è questa canea di politici ipocriti incapaci, che pretende ancora di mantenere una dignità pubblica, che vorrebbe ancora rispetto e fiducia da chi hanno tradito? Ma a quale schifosa razza appartengono i segretari di partito ed i loro leccapiedi che tradiscono la loro stessa gente, che hanno lasciato l'intera nazione in balia della brama di potere delle banche, che non hanno mosso un dito per difendere gli interessi della loro Patria e della loro gente?
Per noi la loro posizione è chiara perché da sempre li abbiamo condannati per ciò che essi hanno dimostrato di essere molto tempo prima che tutto ciò accadesse.
Ma ora, visto che la loro ingordigia da affamatori di popolo non si è ancora placata e dato che quest'ultimo continua a vivere nell'inezia e nel torpore di una esistenza inutile, permetteteci di fare una semplice domanda sperando di ottenere una risposta. "Non è ancora nato un nuovo Masaniello tra gli italiani?"
Nessun commento:
Posta un commento