Il timore che un cadavere, di cui ormai non esistono che poche ossa, sia in grado di destabilizzare verità storiche da sempre traballanti, è il chiodo fisso di chi, non avendo argomenti idonei per tenere ancora in piedi una farsa grottesca che dura da decenni, passa alla violenza sulle salme pensando che la cancellazione materiale di una tomba vada di pari passo con l'eliminazione di un'idea.
Non è bastato l'eccidio di Piazzale Loreto e il vilipendio dei cadaveri che ne è seguito, né le menzogne post belliche con i quali i comunisti italiani hanno occultato i loro genocidi e per i quali, alcuni cosiddetti "partigiani liberatori", hanno ottenuto persino riconoscimenti ufficiali dallo Stato, quello antifascista ovviamente. Ancora si continua ad attaccare a testa bassa un ideale e la sua storia colpendo non più l'Uomo, ma la Sua memoria, il Suo ricordo. Neanche le più agguerrite, tribali e ciniche popolazioni africane arrivano a concepire tanto perché anche in loro esiste il rispetto che si deve ai defunti.
Ma i comunisti non rispettano neanche la morte. A loro non basta aver ammazzato persone innocenti durante la guerra civile che hanno scatenato. Non è sufficiente per loro aver creato i presupposti per le rappresaglie di cui ben conoscevano l'esistenza e la gravità. I "valorosi" partigiani comunisti hanno pensato solo a lasciare una scia di sangue che ancora oggi è viva, fa male e che non ha ottenuto quella giustizia umana e storica a cui i figli di Stalin ieri, e i suoi nipoti oggi, sono fuggiti riparandosi dietro l'amnistia voluta dal genocida Togliatti e dai posti di potere ottenuti grazie all'acquiescenza della D.C.
La provocazione è un metodo da sempre usato da chi ha abbracciato l'ideologia comunista, la più criminale che memoria umana ricordi. Ma a questa provocazione stavolta non rispondiamo con il tipico silenzio, troppo spesso usato dai cosiddetti "fascisti" che non hanno mai reagito, neanche quando gli sparavano contro. Non è con l'inerzia o la pietà passiva che va combattuto chi crede di poter disporre persino dei cadaveri, così come ha disposto a proprio piacimento della verità storica. La reazione sarebbe diretta, decisa e determinata contro ogni più piccolo particolare che ricordi, direttamente o indirettamente personaggi, azioni e luoghi legati al comunismo. E Togliatti non sarebbe dispensato.
Qui non è questione di apologia o di legge Scelba - Mancino, ma di rispetto per i defunti e per ciò che essi hanno rappresentato, nel bene e nel male. E visto che all'infamante provocazione non un solo giudice si è alzato dal suo scranno per contestare un abominio nel genere, se ne deduce che è da ritenersi applicabile l'azione proposta dal rinfondaiolo comunista. E se tale è, allora non può esserlo solo da una parte.
Nonostante ciò noi crediamo che gli uomini che hanno scritto la storia non possono, né devono essere oggetto di rivendicazioni ideologiche da parte di chi cammina con la testa rivolta a 180 gradi.
Piuttosto che interessarsi della salma del Duce, i rifondaioli e i loro compagni di merende potrebbero spendere le loro energie su questioni più importanti e attuali, quali la precarietà del lavoro, l'inflazione galoppante, la chiusura delle fabbriche, l'aumento incontrastato e ingiustificato del costo del petrolio, la povertà che colpisce milioni di famiglie italiane, la giustizia sempre più latitante, le speculazioni dei poteri economici stranieri, l'arroganza e l'usura bancaria, le guerre volute dal capitalismo sionista alle porte di casa nostra, la criminalità devastante, l'invasione extracomunitaria, la delinquenza di stato all'interno del quale si annidano ammiratori di mafiosi e mafiosi, truffatori e puttanieri, biscazzieri e collusi, evasori e ladri.
Preoccuparsi della salma del Duce è tempo perso per chiunque creda che la presenza della sua cripta possa essere il motivo determinante della persistenza di un ideale.
E' bene che si sappia che i nostri ideali, pur partendo da un ventennio poco conosciuto e troppo mistificato, si basano su ben altro. E non vi sarà persona, politico o governo che potrà mai cancellare quelle basi. Esse si fondano sul sangue dei nostri soldati uccisi da mano criminale partigiana, sui nostri ragazzi ammazzati negli anni di piombo sui marciapiedi delle città italiane, massacrati da personaggi vigliacchi e infami che hanno condotto una vita tranquilla, rimanendo impuniti ancora oggi. I nostri ideali si fondano sulla volontà di distruggere questo sistema all'interno del quale i comunisti hanno avuto, e ancora detengono, una buona parte di responsabilità.
Le nostre idee non sono dentro la cripta Mussolini, ma in ognuno di noi. E per rimuoverle dovreste ucciderci uno ad uno, ogni giorno, costantemente, senza mai sbagliare. Perché un solo errore segnerebbe, prima dei tempi dovuti, la vostra fine.
NUOVO ORDINE NAZIONALE
Non ho parole. Chi osa tanto? Chi vorrebbe cancellare venti anni di storia italiana? Chi vuole infierire persino contro una tomba? Nell'era del capitalismo berlusconiano anche simili nefandezze prendono corpo.
RispondiEliminaRoberto Fabio Cappellini, segretario provinciale di Pistoia di Rifondazione Comunista. Attualmente capogruppo di R.F. in Consiglio Provinciale di Pistoia.Svolge le funzioni di Presidente della Commissione Affari Istituzionali e di vicepresidente della I
RispondiEliminaCommissione e della Commissione verifica del programma.
Sono stato proprio questa mattina per la prima volta a Predappio, ad onorare di persona la tomba di colui che è stato prima di tutto un grande uomo. Un atmosfera incredibile e suggestiva... ero circondato da molte persone accorse in quel luogo... in quella cripta perchè credono sia doveroso...rendere omaggio all'unico uomo che ha fatto grande l'Italia; e qui non è questione di essere fascisti o no... è questione di essere obiettivi. Che altro dire... leggere proprio questo nel giorno in cui sono andato in quel luogo mi fa riflettere sull'arretratezza delle posizioni nelle quali cercano di barcamenarsi certi fintopolitici nostrani, quindi caro cappellini vai a casa che è meglio vai!
RispondiEliminaPaolo
Esiste una sola possibilità di spostare la salma di Benito Mussolini dal cimitero di Predappio, quando il popolo italiano vorrà traslarla a Roma all'interno dell'Altare della Patria.
RispondiEliminaCi provino i comunisti a toccarla...
nessuno toccherà il santuario del nostro DUCE - ma se vogliono la rivoluzione immediata gli e la diamo subito!
RispondiEliminaLa proposta di abbattere la cripta di Benito Mussolini da parte di un comunista, fà capire come i loro nemici non sono i mafiosi, i grandi trust, il capitalismo sfrenato e soggiogatore, lo strapotere delle banche e dei grandi gruppi finanziari come invece dovrebbe essere per chi si proclama comunista: no, il loro vero nemico è il fascismo, perché in grado di attrarre a sè come una calamita il consenso di tutta la gente onesta e corretta che vuole un mondo migliore e tra quella gente c'è anche chi nel comunismo ha creduto e che da esso è stato disilluso visto che proprio questo pensiero questo mondo migliore glielo proponeva.Il nemico numero uno rimane sempre il fascista, perchè il "vero" fascista è pericoloso:non si lascia comprare!
RispondiEliminaE' triste dopo 66 anni di dominazione del sistema usocratico capitalista sionista si leggano cialtronerie italiote contro un simbolo di un'italia vitale, determinata, onesta, nazionale, sociale e libera...La globalizzazione e la democrazia che altro non è la base su cui applicare l'universalismo del mercato, ha generato simili aberrazioni, strumntalizzazioni del senso della libertà inconcepibili. Sappiamo che l'uomo nasce libero, come può un'istituzione sovranazionale determinare ciò di cui si può parlare o viceversa. La verità e la giustizia sono i fondamenti della libertà, ma per qualcuno per questo ammasso di spugne che altro non è il popolo italiota, non esistono...In alto i cuori!!!
RispondiEliminawids72
Credo che la proposta sia solo da attribuire ad una drammatica quanto ironica mancanza di valori e dignita' di una ideologia morta e fallita anni fa. Inevitabile che tali mancanze si rispecchino in persone attaccate a tali valori, persone che non sanno accettare di non aver capito nulla, persone che ciarlano nel terrore che anche quei quattro inetti che le seguono inizino ad essere uomini e smettano di non vergognarsi di dirsi comunisti, partigiani e cosi` via
RispondiEliminaSono antifascista e comunista, ma penso che distruggere le tracce del passato sia un modo ingenuo di modificare la storia. Ignobile l'idea di chiudere un luogo di raccoglimento e di memoria. Se la tomba di Mussolini è meta dei pellegrinaggi dei fascisti, penso che i fascisti ne abbiano pieno diritto. La proposta è un sintomo di impotenza politica, che abbandona la realtà in favore del simbolico. Poveri noi.
RispondiEliminasiamo in milioni e molti che non hanno i nostri ideali rispettano la Memoria del DUCE.... forse cappellini lo ignora
RispondiEliminal'Italia ai veri Italiani, siamo arrivati agli antipodi.Minare il ricordo ,annulare il passato di un UOMO che ci ha reso liberi dal soggiogo internazionale.....Vergognoso.MUSSOLINI .... HA DATO LA PROPRIA VITA per il nostro popolo ,il quale l'ha tradito ,consegnandolo ai veri strozzini ,usurai, malfattori che ancora oggi dopo quasi settant'anni sono in circolazione(la cricca e' sempre la stessa),DEPREDANDOCI DI TUTTO ....Italia sveglia?
RispondiEliminaEssere fascisti è un onore,una fede incrollabile.Se pur con qualche errore(innegabile)ha saputo dare lustro all'italia.Ma non poteva durare,bisognava farlo fuori perchè troppo fastidi procurava ai farabutti senza onore e dignità.Un appunto,mi fà letteralmente inbestialire,vedere individui vestiti di nero,che fanno il saluto romano,esibendo la CROCE CELTICA.Questo mi fà pensare che si fà molta confusione,ritengo che sia estremante dannoso e fuorviante.
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