“Ci avete ucciso tutti! Avete ucciso noi ed i nostri figli!”, questa la frase urlata da un operaio Fincantieri di Castellammare di Stabia ad un giornalista radiofonico e che mi ha fatto gelare il sangue quando l’ho ascoltata, per il sentimento di disperazione che mi ha trasmesso.
Quello di Castellammare di Stabia è stato fino ad oggi il più antico cantiere navale del mondo ancora attivo, essendo nato nel 1783. Lo è stato fino ad oggi perché Fincantieri ha deciso di chiuderlo, dopo un lungo periodo di cassa integrazione, licenziando circa 800 operai. In tutto Fincantieri licenzierà 2551 operai, sottoponendo al taglio anche i siti liguri, per non parlare delle conseguenze sulla miriade di aziende che operano nell'indotto.
Le ragioni di questi licenziamenti sono da ricercare nella grave e prolungata crisi mondiale del settore naval meccanico che ha visto decrescere le commesse ed aumentare la concorrenza spietata di altri agguerriti competitor mondiali, in testa a tutti i coreani del sud.
Questa crisi però non è scoppiata oggi ma si trascina da diverso tempo, nella più assoluta indifferenza di governo ed istituzioni, e direi anche dei sindacati che tanto hanno sbraitato per le vicende relative alle nuove condizioni contrattuali dettate da Marchionne/FIAT e poco hanno avuto da dire per i 2551 operai di Fincantieri in odore di licenziamento da diverso tempo.
Lo stesso governo è fra le cause della degenerazione della situazione, in quanto ha promesso e non ha ancora affidato alla società in questione una grossa commessa per la costruzione di un gruppo di unità navali da guerra, negando quel poco di ossigeno che forse avrebbe permesso di prendere tempo per cercare delle soluzioni alternative ai licenziamenti in vista.
Ad una casta politica e sindacale già inetta di per sé, e per definizione ormai, si aggiunge l’impotenza che deriva dalla “camicia di forza” imposta dai vincoli della UE, vincoli che non permettono nemmeno al governante più capace di intraprendere quella lunga serie di riforme, di interventi, di trasformazioni in campo economico-finanziario necessari per sottrarsi alle imposizioni ed ai ricatti di un sistema globale distorto e criminale. E’ poi notizia di oggi che la UE ha modificato i parametri di Maastricht e per l’Italia adeguarsi vorrà dire dover tagliare ogni anno per tre anni il 3% del p.i.l., cioè tre finanziarie da ben 46 miliardi di euro l’una. Una vera e propria follia che ci ridurrà alla fame da periodo di guerra!
Intanto oggi gli operai di Castellammare di Stabia hanno assaltato il Municipio, devastandolo completamente e scontrandosi duramente con la polizia. Cosa potrà succedere domani, nessuno lo sa, ciò che è certo è che forse anche la pazienza del popolo in fondo ha un limite, e forse quel limite sta per essere scoperto. L’augurio è che un vero cambiamento avvenga prima che il grido di quell’operaio divenga il grido disperato di ognuno di noi.
fonte: Ave Hesperia
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