domenica 1 maggio 2011

Rete Antifascista Ternana

La scusa è sempre la stessa. Appena una qualsiasi forza politica fascista o ritenuta tale presenta un libro che parla di ciò che successe negli anni '70, scatta la violenza antifascista che vuole a tutti i costi fermare qualsiasi forma di studio storico e di approfondimento su determinati temi che, evidentemente, risultano ancora indigesti ai centri sociali.

A Terni è successo questo. Alla presentazione del libro "Acca Larentia - quello che non è stato mai detto" (V. Cutonilli e L. Valentinotti, ed. Trecento, 2011), l'antifascismo ternano ha battuto i suoi tam tam e si è radunato nella mattina del 30 aprile a Piazza dell'Olimpo presidiandone il posto. Il motivo? Eccolo: "...si accingono per l’ennesima volta a oltraggiare la storia dell’Italia antifascista e repubblicana. A pochi giorni di distanza dal 25 aprile e il giorno prima della festa dei lavoratori continua l’opera di revisionismo che da qualche anno a questa parte viene perpetrata in maniera strisciante da gruppi neofascisti, nascosti sotto la veste di associazioni culturali o di studi storici e con il beneplacito dell’attuale governo."

Vale a dire che le feste antifasciste non solo si commemorano ma si ha l'obbligo di rimanere in religioso e sottomesso silenzio anche prima e dopo le commemorazioni. Quindi, oltre a vivere in perenne commemorazione della grottesca farsa apriliana - che valorizzerebbe l'antifascismo su una falsità storica clamorosa - e sul primo maggio che tutto è tranne che una festa antifascista, il discorso dei sinistri si impernia sul fatto che la storia scritta dai vincitori e partigiani non va né riletta e tanto meno rivista. Così è. Punto e basta!

Parlare del passato prossimo della storia italiana, soprattutto di quei capitoli che non sono stati ancora del tutto compresi a causa della mancanza di chiarezza su certi dettagli di rilevanti importanza, non è cosa da farsi, secondo la RAT (Rete Antifascista Ternana).Con quel libro si attenta alla Costituzione ed ai principi antifascisti. Sembra una barzelletta raccontata male e in modo disattento. C'è da chiedersi se i centri sociali, quando citano la Costituzione, sanno di cosa parlano o se il loro sapere inizia e finisce alla XII Disposizione Transitoria.

E ciò succede mentre gli eventi mondiali coinvolgono tutti allo stesso modo. C'e' un mondo intero messo sotto assedio dalle banche, dal capitalismo sfrenato, dai capi di governo che continuano ad incendiare le nazioni con le loro guerre di supremazia, conquista e dominio, dal sionismo americano e israeliano che, oltre a finanziare guerre e guerriglie, crea crisi economiche mondiali, impoverisce interi continenti delle ricchezze naturali e compie atti di barbarie verso popoli stremanti dalla fame, dalle malattie e dalle guerre che da decenni subiscono. Uno di questi  è il popolo palestinese, costretto a sopravvivere in condizioni indegne a causa dell'arroganza e della violenza sionista militarizzata.

Di fronte a questo la RAT pensa di difendere l'indifendibile, ovvero cerca di tenere nascosta una verità, come quella di Acca Larentia, che per certi versi farebbe comodo anche a loro se venisse fuori.

Invece i "rat" continuano ostinatamente a dimostrarsi piccoli e stupidi facendo il gioco del sistema con la creazione di situazioni di civile esasperazione che segue lo schema del  potere che agisce stando dietro le quinte, dove ora lancia un sasso da una parte, ora dalla parte opposta, fino a fomentare veri e propri atti di violenza urbana nella speranza che scappi il morto per ordire altri periodi neri di triste memoria.

E di motivi per aprire un'altra pagina nera della storia d'Italia ce ne sono. Ma di questo i rat pare che non ne sappiano nulla.

1 commento:

  1. La solita ignoranza di sinistra, ferma con la testa ad 80 anni indietro.

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"Noi non siamo, no, dei rivoluzionari sovvertitori. Noi vogliamo che uno Stato forte risorga e per le Leggi comandi!" Cesare Maria De Vecchi, Ottobre 1922

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