martedì 12 agosto 2014

Parlo con Gassmann


Poche battute, quelle di Alessandro, che però ci hanno lasciato sorpresi. Ma andiamo per ordine e spieghiamo prima come sono andati i fatti.
Inquietante come titolo. Ma non c’è nulla di paranormale. In realtà ci riferiamo ad Alessandro Gassmann, vivo e vegeto ma molto distante dalla vita terrena, quella dove i comuni mortali si trovano a combattere tutti i giorni per sopravvivere al disinteresse politico, alla caduta della morale sempre più disprezzata, alla civiltà in declino, alla giustizia inesistente.

La democrazia degli imbecilli!

Una nazione in ginocchio, una crisi che sta ammazzando aziende e persone, una miseria galoppante che sta portando le famiglie al collasso, un governo assente, indifferente, lontano ed incapace di capire e risolvere i problemi della popolazione, uno stato che pensa di risolvere il problema del lavoro e della crisi aumentando le tasse e creandone altre. E il Parlamento italiano, composto da una cricca di personaggi delegittimati, pensa ad aumentare il numero dei clandestini, a migliorarne il cibo, preoccupandosi del fatto che quello che viene dato non è digeribile per il delicato stomaco musulmano. 

Matteo Renzi: L'homo della triade


Tutto è compiuto. Dopo Monti e Letta, i nostri padroni hanno mandato il terzo servo, Matteo Renzi. Credere che il terzo elemento della triade non sia altro che un semplice successore degli altri due Premier è quanto di più sbagliato si possa pensare.Renzi è la parte finale del colpo assestato dai poteri forti alla nostra economia. E’ il più arrivista, il più cinico e spietato politico che si sia presentato dalla parte della sinistra nell’ultimo decennio.

Cancellare l'Euro


A noi, che non vogliamo l’Euro, ce ne dicono di tutti i colori. I ministri ci mandano a fanculo dagli studi televisi, i conduttori di matrice comunista sentenziano che siamo la parte meno intelligente e meno colta del paese. In realtà l’Euro dei banchieri ha rovinato intere nazioni. L’Unione Europea, blindando i Paesi nella morsa della moneta unica, ha reso schiavi del volere bancario centinaia di milioni di persone. 

I genitori di Sodoma


La sinistra di Vendola e di Letta non conosce limiti alla fantasia. Ma neanche alla decenza. Dalle menti indottrinate della sinistra partoriscono aborti sempre più raccapriccianti che tendono a denazionalizzare un popolo riducendolo ad un miscuglio di razze senza alcuna connotazione genetica. Si è arrivati al punto di creare dal nulla un ministro di colore i cui interessi erano tutti rivolti verso gli extracomunitari e le cui spese per il loro ingresso e sostentamento sono state ripartite sulle spalle dei cittadini.  A dire il vero, sulle spalle della povera gente la Kyenge non ci ha posato solo il peso del mantenimento della feccia del mondo, ma anche i suoi costi.

Benino


L’Italia oggi sarebbe ben rappresentata dal pastore Benino. Lo troviamo ancora oggi, nei presepi di una volta, allestiti da chi ha sulle spalle almeno mezzo secolo di vita. Il pastore Benino è una figura simbolica. Rappresenta l’uomo che dorme mentre attorno a se l’Umanità sta per vivere un momento sconvolgente, un cambiamento epocale che cambierà radicalmente la vita di tutte le persone. 

Speranze e discordanze


Seguo con attenzione l’andamento del comitato 9 dicembre. Devo dire che le uniche notizie che sono riuscito ad avere sono state quelle postate su Fb o su qualche altro network. Coloro che hanno provveduto a diramarle sono stati spesso gli stessi partecipanti alle manifestazioni. Dai telegiornali e dalla carta stampata, invece, le notizie sono state pochissime se non assenti.

Suddivisione di un popolo. Il male che ci penalizza.


Il dissenso italiano è il più frastagliato ed incontrollato che vi sia. Noi siamo l’unico popolo che, anche nel dissenso comune, è capaci di dividersi in mille rivoli. Siamo l’unico popolo al mondo che non trova unità neanche quando il livello di pericolo per la propria sopravvivenza si alza a livelli esponenziali. Siamo quelli che dissentono meglio con il movimento di Grillo e meno con i forconi. 

Palle!


Palle, ci riempiono di palle. Ne dicono di ogni dimensione e colore, senza ritegno, con una sfacciataggine ed una disinvoltura disarmanti. Palle, in ogni campo, in ogni momento, con ogni mezzo possibile. Non c’è politico che, affacciandosi alla telecamera di un qualsiasi tg, non propini la palla quotidiana. Con le loro palle ci hanno intontiti, disinformati, depistati. 

Ti combatto, Stato.

Ti combatto perché hai pensato a te stesso a danno del mio popolo
Ti combatto perché hai emanato leggi che tutelano le lobbies industriali e finanziarie e non hai protetto i tuoi figli più deboli
Ti combatto perché ti sei fatto corrompere da chi ti ha pagato per rendere il tuo popolo schiavo.

Fanculo


E’ una crisi che non ha fine. Popoli ridotti alla schiavitù mediante l’applicazione di tasse inique, impagabili, erosive. Nazioni buttate in un’arena dove i banchieri dettano regole suicide tra i popoli, dove guardano dagli spalti, sghignazzando, la fine della loro  libertà. Lo sanno, i banchieri, che per combattere il loro potere non bastano gli sparuti gruppi politici contrari alle loro leggi e neanche quelli terroristici. Nulla è fuori il loro controllo e tutto viene intercettato, monitorato, studiato e, spesso, represso ancor prima che vi sia la possibilità di agire.

Caso Priebke. Antisemitismo: un prodotto ebraico.


Non è la reazione di un popolo oppresso, ma è la violenza gratuita di chi vuole passare per vittima anche quando compie azioni da boia. Non è il desiderio di giustizia, ma la sottaciuta sete di vendetta di un popolo piagnone, che non ammette torti, che pretende rispetto, che si esime dal darne, che piange in eterno i propri morti e che si dispensa da ogni repsonsabilità per quelli che uccide. 

Distruggere per costruire


Lampedusa: il governo si accorge che al largo dell’isola italiana si muore. E corre per mostrare il proprio cordoglio. Arrivano i politici di alto rango, come Alfano, Letta e compagni-a vari-a. Mostrano le loro facce dure, serie, da professionisti della risoluzione immediata.

Oggi come ieri

"Noi non siamo, no, dei rivoluzionari sovvertitori. Noi vogliamo che uno Stato forte risorga e per le Leggi comandi!" Cesare Maria De Vecchi, Ottobre 1922

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