martedì 12 agosto 2014

Parlo con Gassmann


Poche battute, quelle di Alessandro, che però ci hanno lasciato sorpresi. Ma andiamo per ordine e spieghiamo prima come sono andati i fatti.
Inquietante come titolo. Ma non c’è nulla di paranormale. In realtà ci riferiamo ad Alessandro Gassmann, vivo e vegeto ma molto distante dalla vita terrena, quella dove i comuni mortali si trovano a combattere tutti i giorni per sopravvivere al disinteresse politico, alla caduta della morale sempre più disprezzata, alla civiltà in declino, alla giustizia inesistente.

Girovagando su Twitter questa direzione aveva notato la pubblicità che la ex ministro Kyenge faceva di un suo libro prossimo all’uscita. Al di là del tema trattato, che riteniamo scontato viste le azioni da lei perpetrate durante la sua carica istituzionale in Parlamento, veniva letto un twitter di Alessandro Gassmann che diceva alla Kyenge testualmente:” Un piacere seguire il tuo lavoro”. 
La curiosità è stata immediata, anche perché la frase arrivava da un personaggio di una certa caratura. Intendiamoci, ognuno è libero di sostenere ed incoraggiare chiunque, ma le parole di alcune persone detengono, volente o nolente, un’importanza maggiore rispetto a quelle dette da altre. Alessandro, uomo di spettacolo, di livello internazionale, personaggio affermato e conosciuto in tutto il mondo, rientra tra coloro che quando parlano lasciano un segno.
Allora, un po per provocazione, un po per curiosità, la direzione di questa testata gli ha scritto:”Ale, segui i problemi di questa nazione. Kyenge e Boldrini auspicano invasioni di massa e gli italiani si suicidano”. E’ seguito un breve botta e risposta che riportiamo integralmente:
Gassmann:”gli italiani si suicidano perché traditi dalla corruzione e dalla pessima politica,non per gli immigrati.
Direzione:“pessima politica è anche tassare gli italiani per mare nostrum e non per migliorare la condizione sociale”.
Gassmann:”devi informarti meglio,mare nostrum costa pochissimo agli italiani,ripeto problema N1 corruzione,tutta italiana.
A questo messaggio siamo trasaliti. Possibile che un uomo di spettacolo, che gira il mondo, che è a contatto con celebrità, politici, imprenditori, uomini di cultura e quant’altro possa dire una cosa del genere? Mare nostrum costa pochissimo agli italiani? Siamo noi i disinformati? Vuoi vedere che paradossalmente riscuoteremmo anche qualche euro per ogni extracomunitario preso in mare e non lo sapevamo?
Era il caso di informarci, come ci ha suggerito Gassmann e, anche se lo eravamo già, abbiamo comunque approfondito la nostra conoscenza sul tema dei costi.
Da “L’Espresso”, una testata che non si può dire certo di destra, abbiamo appreso numeri che darebbero torto al nostro attore. Difatti, il costo di mare nostrum, dall’inizio dell’anno ad oggi, (e si badi bene il tempo preso in esame, sette mesi soltanto ) è pesato al contribuente italiano 600 milioni di euro, cifra che ha consentito a ben 70mila “profughi” di entrare nella nostra nazione. Si calcola – è sempre L’Espresso la fonte dei dati – che a fine anno arriveranno circa 120mila extracomunitari che ci costeranno  un miliardo di euro. Soldi che serviranno per finanziare  la grande genialata  avallata da personaggi come la Boldrini e la Kyenge.
Ma i conti sono anche peggiori di quelli appena riportati perché L’Espresso è andato a  fondo della situazione. E allora ecco come stanno davvero le cose.ì:
Il Ministero dell’Interno ha stanziato 9, 3 milioni di euro al mese per carburante e indennità degli equipaggi. In realtà la spesa che ricade sul contribuente è molto più alta perché secondo il Partito Tutela dei Diritti dei militari il costo approssimativo è di circa 237 milioni all’anno solo per ciò che riguarda la presa in mare e la consegna degli extracomunitari presso i centri di prima accoglienza. A questa somma vanno aggiunte le 30 euro al giorno, che sempre il Ministero dell’Interno ha stanziato per ogni extracomunitari, oltre a sigarette, sim per telefono, diritto gratuito alla sanità, e qualche altro ammennicolo, giusto per non fargli mancare nulla ai poveri “profughi” tanto amati dalla mentalità contorta e demenziale della sinistra che non si rende conto del fatto che in Italia ci sono pensionati ai quali non è concesso nulla oltre le 600 euro mensili che percepiscono da questo governo di burattini.
E non finisce qui. Dei 70mila profughi  - anche se molti di essi non lo sono – pare che ne siano rimati in Italia 50mila, mentre i rimanenti 20mila sono andati verso il Nord Europa. Solo per gli attuali 50mila stranieri lo stato deve spendere qualcosa come 45 milioni di euro al mese, vale a dire altri 540 milioni all’anno per sfamare, vestire, curare perfetti sconosciuti, la maggior parte dei quali, il più delle volte, ringraziano gli italiani dedicandosi a piccoli lavori di criminalità e anche a qualche crimine di una certa importanza. Quando vengono presi, il costo di mantenimento per tenerli nelle nostre carceri, aumenta. Se a fine anno dovessimo averne 120 mila di queste persone, come ha paventato la testata presa in esame, si avrà un costo che andrà oltre il doppio della cifra attualmente spesa, ovvero supereremo abbondantemente  il miliardo di euro per prendere e  mantenere in casa persone che non vengono semplicemente ignorare dal resto della Comunità Europea.
Finisce qui? Nossignore. Se questi sono i conteggi fatti per gli stranieri appena sbarcati e per quelli che a breve arriveranno, quanto abbiamo pagato per le alle spese sostenute fino adesso a favore di quelli che sono sbarcati prima, diciamo al tempo della Kyenge per intenderci, quando anche lei, da clandestina, faceva parte della schiera di persone mantenute a nostre spese? Una cifra spaventosa!
E ancora. In un dei trattati firmarti dagli incompetenti della politica italiana è stato sancito il diritto di uno stato europeo ad espellere l’extracomunitario qualora questo si rivelasse pericoloso per la società. E fin qui nulla da obiettare. Ma il bello di questo paragrafo è che l’espulso non viene rimandato al suo paese d’origine, bensì nella nazione dalla quale è arrivato. Vale a dire che se parte di quei 20mila profughi che hanno continuato il tragitto verso i paesi del Nord Europa dovessero essere espulsi, sarebbero rimandati in Italia. E questo aumenterebbe i costi di mantenimento o di ulteriore espulsione dello straniero resosi indesiderato.
Possibile che Alessandro Gassmann possa dire cose che non sono di questo mondo?  Un miliardo di euro all’anno è “pochissimo” per gli italiani? D’accordo che l’attore internazionale ha altri parametri economici sui quali basa i propri conti rispetto a quelli della gente comune. Di certo non percepirà uno stipendio di 1500 euro o una pensione di 600 euro mensili.
Ma sostenere che un miliardo di euro è pochissimo – cosa che lascia pensare che, per  l’attore sia possibile all’Italia  accollarsi tale spesa – da l’impressione che il vero disinformato sia lui.
Forse anche lui, al pari dei politici che sostengono l’invasione africana e musulmana, vive in un altro mondo, lontano dal frastuono della vita terrena dove i comuni mortali sono stati condannati a subire umiliazioni e soprusi all’insegna di un buonismo cinico e perfido imposto da una sinistra criminale e anti italiana.
Forse guarda troppo con distacco il nostro mondo, fino a portarlo a ovvie distorsioni, scambiando l’informazione per disinformazione.
O forse il problema è solo nostro, perché non accettiamo l’idea che  quando si parla con personaggi che vivono in un universo parallelo si possono correre rischi come questi, ovvero trovarsi di fronte ad un’entità che ti dice l’esatto contrario di ciò che è la realtà.
Noi abbiamo parlato con Gassmann.

1 commento:

Oggi come ieri

"Noi non siamo, no, dei rivoluzionari sovvertitori. Noi vogliamo che uno Stato forte risorga e per le Leggi comandi!" Cesare Maria De Vecchi, Ottobre 1922

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