martedì 14 giugno 2011

Nuri libero

Ricordate Nuri Ahusain , il ragazzo intervistato dalle Iene che svelò inquietanti retroscena sia sulle reali motivazioni della guerra in Libia sia sulla gestione delle operazioni militari da parte della Nato ? Un ragazzo come tanti , rappresentante degli studenti libici che studiano in Italia , perlopiù a Perugia , grazie ad una borsa di studio del governo di Tripoli , Nuri disse ai microfoni del Sistema che la Nato aveva appena colpito una scuola a Sehba , suo paese d’origine nel cuore del Fezzan .
Nuri è stato arrestato il 9 Giugno , insieme ad altri libici favorevoli a Gheddafi , con l’accusa di associazione a delinquere : secondo alcuni giornali preparavano un attentato contro l’ex ambasciatore libico in Italia Shalgam , schieratosi con i ”ribelli” di Bengasi . Dalle stesse parole del GIP emerge però che l’indagine sarebbe ancora ” allo stato embrionale ” e chi conosce Nuri non è disposto a credere a questa accusa , che pare un maldestro tentativo di intimidazione nei confronti dei cittadini libici non in linea con … la nuova Libia sognata dai ” volenterosi ” . La notizia non ha avuto la dovuta risonanza , probabilmente perché fa sorgere il legittimo dubbio che la reale motivazione di quello che , non a torto , è stato definito un ” arresto preventivo ” sia meno nobile della sicurezza internazionale . Nuri sognava la fine delle ostilità e la pace nel suo paese e ha voluto dire la sua verità a quest’Italia indifferente che trascorre le serate davanti allo schermo . Ha raccontato una verità scomoda , diversa – se non opposta – rispetto a quella dei media . Ha espresso il suo dissenso per una guerra ingiusta , rivelandone gli aspetti più criminali e disumani . Le sue parole erano state una pugnalata al cuore per molti italiani indifferenti che trascorrono la serata davanti alla TV . La polizia del pensiero non poteva stare a guardare . L’Italia , con questa mossa , ha tradito di nuovo quel popolo libico che da quasi cento giorni resiste con dignità al fuoco imperialista autodenominatosi , per l’occasione , ” democrazia ” .


Articolo scritto per il Fronte Nazional-Bolscevico da Alessandra Pilloni (conoscente di Nuri)

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"Noi non siamo, no, dei rivoluzionari sovvertitori. Noi vogliamo che uno Stato forte risorga e per le Leggi comandi!" Cesare Maria De Vecchi, Ottobre 1922

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