sabato 5 novembre 2011

Il coraggio di bestemmiare: via dall'Euro!

La vera bestemmia, impronunciabile da qualsiasi politico o giornalista, è quella di dichiarare il proprio fallimento con l'uscita dall'euro e dalla morsa del debito pubblico. Ci ha provato la Grecia, ma Francia e
Germania non glielo permettono, perché difendono i propri interessi...e quelli degli strozzini

C'è un grosso tabù che aleggia in Europa: l'indissolubilità dell'euro. La retorica europeista imperversa sui media nazionali e la via di uscita dalla profonda crisi economica è sbarrata da continui anatemi degli istituti finanziari. La politica non deve aprir bocca: la finanza deve comandare.
 Quale politica poi? I nostri audaci oppositori si augurano di dare l'ultima, doverosa, spallata all'era Berlusconi, come se il problema fosse davvero quel risibile uomo ormai senza potere sulla scena internazionale.
Cosa potrebbe fare un governo tecnico se non approvare ancor più rapidamente le misure lacrime e sangue imposte da Bruxelles? L'ultima notizia è che il Fondo Monetario Internazionale stia monitorando come un cane segugio ogni nostro movimento parlamentare per far sì che le misure salva speculatori vengano approvate.

Il meccanismo è semplicemente perverso: si impongono manovre restrittive per smantellare qualsiasi sovranità politica sul proprio paese. Berlusconi, pur di restare in sella potrebbe dire tutto ed il contrario di tutto.

Un governo tecnico che si rispetti dovrebbe andare controcorrente rispetto alle richieste di Bruxelles, congelando il debito o attuando un piano di default programmato con una progressiva uscita dall'euro e dalla logica del debito. Chi potrà mai avere il coraggio di sostenere tesi come questa? Ci ha provato timidamente Ferrero di Rifondazione a proporre il referendum consultivo sulla manovra, lo stesso referendum che è stato prima proposto e poi rapidamente ritirato in Grecia, sotto il ricatto di Francia e Germania. Dove è finita la sovranità nazionale? Grecia ed Italia sono paesi sovrani?

Secondo l'economia classica la via di uscita sarebbe quella di stampare carta moneta, ma non lo possiamo fare, perché non abbiamo la sovranità monetaria: l'euro semplicemente non ci appartiene! Non è ancora giunta l'ora di dire basta! Dov'è questo fantomatico 99% della società civile? Qua bisogna scegliere o un futuro di ristrettezze dettato dall'alto, o un futuro tutto da reinventare, dagli esiti sicuramente incerti, ma con qualche speranza in più di rinascita.

Come sostiene l'economista Loretta Napoleoni, "il Giappone è il secondo debito pubblico al mondo dopo lo Zimbabwe ma è un paese che non viene attaccato dai mercati finanziari, perché ha la sovranità nazionale, il che vuole dire che il Giappone può stampare la propria moneta, noi non lo possiamo fare né lo può fare la Grecia, è questo il problema dell'Italia! Anche un governo tecnico dovrebbe affrontare questo problema e questo in Italia è un tabù perché l'uscita dall'euro non è neanche una possibilità da dibattere.

                                                                                                                                                 Luigi

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"Noi non siamo, no, dei rivoluzionari sovvertitori. Noi vogliamo che uno Stato forte risorga e per le Leggi comandi!" Cesare Maria De Vecchi, Ottobre 1922

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