mercoledì 1 giugno 2011

Evviva, sono arrivati i "liberatori"!


U
no ha liberato Milano, l'altro ha liberato Napoli. Eccoli, i due grandi liberatori, Pisapia e de Magistris, il primo neo eletto sindaco di Milano, il secondo di Napoli.
I "sinistri", si sa, si eccitano da morire quando sentono parlare di liberazioni passate o presenti, purché si sentano liberatori di qualcosa o di qualcuno. 
Lo show delle dichiarazioni sui media radio-televisivi da parte di illustri supporter tarantolati, in concomitanza del giungere dei risultati favorevoli ai candidati di sinistra, ha immediatamente inondato l'etere sin dai primi minuti dedicati agli spogli delle schede votate.

In testa alla massa festante, i noti personaggi della "casta artistica", univocamente pendenti tutti da una parte, come l'ultimo trionfatore del Festival sanremese, i quali hanno potuto urlare le loro grida di gioia immensa per essersi svegliati finalmente liberi ed entusiasti di cominciare a respirare una nuova aria di libertà, di voglia di vivere e di potersi riappropriare finalmente della propria città, per troppo tempo abbandonata alle ingiurie del nemico. Infoiati, esaltati ed extasyati, come se fossero evasi da terribili prigioni in cui sadici aguzzini li avessero torturati giorno e notte per lunghi anni.

Ora i milanesi hanno ritrovato finalmente la luce, da questo momento comincia "il paradiso in terra", un nuovo Sindaco li condurrà per mano verso la felicità perduta, guidato dalla stella rossa che campeggia sulla tesa del partigianesco berretto, prestatogli dal nonno.

Anche de Magistris ha liberato Napoli ed i suoi cittadini. Evviva! Eppure in questo caso l'ironia non basta, perché un conto è essere tonti da morire in balia dei furbastri, un altro è farsi eclatantemente prendere per il culo! 


Quando il neo sindaco partenopeo inneggia anche lui alla liberazione, nessuno sembra rendersi conto, a parte il diretto interessato in gran malafede, che fino al giorno prima avevano mal-governato la città esattamente gli stessi personaggi che il giorno dopo sono corsi in aiuto a de Magistris per permettergli di prevalere sul candidato del PDL.

Uno strano caso di liberatore che libera da sè stesso? Mah!

O forse egli si è voluto riferire alla monnezza, può darsi...Vedremo quanta monnezza sarà in grado di far sparire e per quanto tempo. O forse, invece, ha voluto riferirsi alla camorra, da grande ex magistrato quale è stato. Anche in questo caso vedremo...Vedremo se sarà almeno in grado di imporre l'uso del casco ai propri vigili urbani in moto, tanto per dirne una qualunque.

Salutiamo, in ogni caso, questa ventata di libertà che sta cominciando a soffiare per monti, per valli e per mari della nostra amata Italia. Era ora che si ponesse fine alla tirannia.

Ora ci attendiamo che i "sinistri liberatori" arrivino finalmente al governo della Nazione intera e facciano vedere al mondo come le cose possono cambiare.

Mi sovviene spontaneamente una domanda: ma i gettoni della giostra non finiscono mai?



fonte: Ave Hesperia

1 commento:

  1. E' proprio così, non importa chi usi al momento il terribile strumento mediatico, l'atteggiamento è sempre lo stesso: In sprezzo della verità ed in olocausto alla dea relativista tutto è propinabile, purchè siano tv e stampa a diffondere i proclami. Napoli vien liberata dalla sinistra ad opera della sinistra stessa. Chi fa politica oggi deve tenere in conto il livello critico delle masse, cioè, mi correggo, non deve tenerlo in conto...appunto perché trascurabile . Aniello

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"Noi non siamo, no, dei rivoluzionari sovvertitori. Noi vogliamo che uno Stato forte risorga e per le Leggi comandi!" Cesare Maria De Vecchi, Ottobre 1922

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