mercoledì 14 settembre 2011

L'ultimo gettone


Quando si segue una linea di idee e da un dato punto di vista si traccia il filo di un ragionamento, è giusto che si giunga alla logica conclusione, evitando di ridurre il tutto in battute vuote ed in polemiche sterili. Se poi, ciò che si sostiene possa o meno rivelarsi degno di interesse, di discussione o di approvazione, questa è un’altra questione. Si tratta in definitiva di tenere una condotta seria e coerente.

Fatta questa premessa e cosciente che le parole a seguire sono una goccia in un oceano sconfinato di ben altre parole più ammalianti, torno sull’argomento della gravissima situazione socio-economica dell’Italia e della impotenza politica dei fascisti.

Gli italiani sono definitivamente precipitati nel baratro e niente e nessuno sembra in grado di poterli salvare , nessuna ancora di salvezza è per loro disponibile, men che meno che venga dai fascisti. Da questo punto di vista la colpa dei fascisti è gravissima e verrà ricordata per molto tempo.

Allo stato attuale, non importa stabilire chi ha e continua ad avere le colpe maggiori per un fascismo che è politicamente inesistente e materialmente inconsistente. Che si parli di singoli soggetti o di movimenti, i gradi colpevolezza sono molto diversi e variamente distribuiti ma, nonostante ciò, la colpa è di tutti o quasi, soprattutto se si considera la cappa di silenzio e di omertà che unanimemente viene tenuta su questa questione.

Si inveisce giorno e notte sul sistema ed i suoi crimini ma incredibilmente non si spreca una sola parola sul proprio stato, sui problemi di relazione tra i movimenti, sullo sviluppo di un progetto di unione fascista. Sono sempre state chiare le difficoltà ma non è mai stato chiaro il motivo della rinuncia. Si preferisce di gran lunga la lotta isolata ai mulini a vento, tanto caparbia quanto inutile, ma guai ad impiegare una sola stilla di energia per un fine che sarebbe tanto alto da costituire il confine tra la scomparsa e la rinascita.

Ognuno per la propria strada e Dio per tutti…E non è solo un problema che riguarda chi dirige i vari movimenti ma è anche un problema di aderenti, militanti, attivisti e passivisti vari, tutti attentissimi a non schizzare una sola goccia fuori dal proprio vasino, perennemente intenti ad impiegare i 4 neuroni procapite per scambiarsi amicizie su facebook e null’altro.

Ma chi sa leggere gli avvenimenti quotidiani, chi sa coglierne la reale portata, non può non rendersi conto che il tempo a disposizione è scaduto. Per anni la Nazione ha ballato pericolosamente sull’orlo dell’abisso ed ora vi è precipitato, trascinando con sé anche le vite di chi verrà dopo. Tra dieci o venti anni le strade saranno affollate di orde immense di gente disperata che ha perso tutto e forse non avremo nemmeno un governo nazionale ma saremo commissariati e diretti da qualche organo centrale europeo che nascerà apposta per assistere quei membri incapaci di garantire una minima stabilità sociale e politica.

Eppure, nonostante la chiarezza innegabile della situazione, c’è chi evidentemente pensa che non vi sia altra strada che continuare a gingillarsi con la politichetta solita, fatta di manifestini contro le caste o gli immigrati, di convegni revisionisti con 20 persone per volta, di corteucci con due striscioni, di qualche blitz di protesta durante la presentazione di un libro di qualche transessuale o di qualche partigiano a cui hanno già dato l’estrema unzione, oppure ancora c’è chi si illude di poter avviare nel web qualche tentativo sperimentale di coltura ed allevamento di futuri rivoluzionari fascisti, destinati un domani a riuscire lì dove gli avi hanno fallito.

L’illusione regna sovrana e si è perso ogni contatto con la realtà. Non resta altro che prenderne definitivamente atto, una volta per sempre e mettersi l’anima in pace. Magari, chissà, un giorno le cose cominceranno a cambiare, probabilmente quando non sarà più possibile salvare granché.

In giro, prevalentemente sul web, si può leggere di tutto e di ogni ed il rispettivo contrario, fantasie e assurdità di vario genere insieme a cose molto serie, eppure non mi è ancora capitato di leggere una sola riga di personaggio noto o sconosciuto dell’Area fascista che faccia allusione alla necessità che tutti i fascisti d’Italia si riuniscano in un movimento unico e si adoperino per la sua ricostruzione politica, nel rispetto formale delle istituzioni repubblicane. Questo vuol dire inequivocabilmente che l’argomento non è né sciocco né assurdo ma è semplicemente tabù.

Come dicevo, è opportuno prenderne atto e farla finita. Tuttavia, se queste carte non piacciono a nessuno, si può mischiare di nuovo il mazzo ma il gioco, beninteso, non cambia. Il gioco è salvare l’Italia e se bisogna rassegnarsi di doverlo fare con una diversità di soggetti le cui dimensioni vanno dal microscopico al granello di sabbia, allora conviene prendere uno dei granelli maggiori e tentare di farlo accrescere nel più breve tempo possibile, dimenticandosi di tutti quei difetti che ci hanno impedito fino a questo momento di considerarlo come il rappresentante ideale del vero fascismo. Si tratta di fare una scelta precisa, pur essendo lontana dalla migliore, che ci conceda maggiori possibilità di condurre il gioco e di vincerlo. Se i veri fascisti ritengono di dover seguire altre vie, vie che non sembrano affatto meno velleitarie di quelle che si evitano con tanta accuratezza, facciano pure; purtroppo resterà il rammarico per l’impossibilità di poter condividere fini e mezzi.

Se riflettendo bene, abbiamo assodato:
  1. che vi è una grave urgenza di azione. 
  2. Che la via insurrezionale, spontanea o meno, va esclusa per diverse ragioni, compreso il ripudio della violenza. 
  3. Che l’antagonismo frammentato e dispersivo dei troppi movimenti si è rivelato fallimentare. 
  4. Che si sono rivelati fallimentari tutti i tentativi di raggruppamento e federazione tra movimenti, a causa della mancanza di uno spirito di unione. 
  5. Che la massa dei fascisti nega quasi totalmente il consenso e la partecipazione alla miriade divisa e rissaiola dei movimenti in campo. 
  6. Che l’unica via razionalmente ammissibile è quella della unificazione politica di tutti i movimenti in un unico soggetto che rappresenti e raccolga il consenso di massa dei fascisti d’Italia, che programmi la ri-costruzione politica del nuovo fascismo e che si proponga a tutta la Nazione come forza alternativa con un progetto di sistema opposto a quello vigente. 
  7. Che i movimenti di Area fascista e dintorni rifiutano esplicitamente quanto espresso al punto precedente. 
Allora non resta che prendere atto che la situazione è bloccata ed è senza alcuna via d’uscita.

Per meglio dire, ve ne sarebbe ancora una sulla quale si potrebbe puntare, ma sempre col forte rischio di vederla svanire entro breve, una volta messa alla prova dei fatti.

Attualmente l’unico movimento d’Area (in senso più allargato) che riunisce in sé le caratteristiche fondamentali per una rapida crescita ed è in grado di catalizzare il consenso della massa fascista, sembra poter essere Forza Nuova.

Questo movimento, mai apertamente, completamente e direttamente ispirato all’ideale del fascismo storico, nel passato ha sempre assunto un atteggiamento ambiguo, altalenante tra l’antagonismo ed il collaborazionismo con le forze della destra di governo e di sistema. Attualmente sembra aver assunto una posizione molto più intransigente e lontana da sistemiche commistioni politiche ed elettoralistiche.

Inoltre Forza Nuova possiede una presenza più diffusa sul territorio e più organizzata rispetto agli altri movimenti ed un numero di militanti e di dirigenti molto più consistente.

Recentemente FN ha anche stretto un patto federativo prima con MNP ed ultimamente con Patria Nostra, dando prova di suscitare grande attrattiva sulla galassia dei movimenti minori. Dal mio punto di vista, federazione o patto federativo sono due parolacce indecenti, in quanto, nel caso specifico, stanno a significare con certezza una cosa sola, cioè che si intende restare divisi e distinti, pur collaborando.

Pertanto la federazione di FN con altri movimenti è un qualcosa che riveste ben poco peso dal punto di vista della unificazione fascista, in quanto sancisce piuttosto l’esatto contrario.

Tuttavia Forza Nuova, qualora dovesse fare la scelta di rendersi elettoralmente presente, al fine di raccogliere ed accrescer il consenso sul piano nazionale ma, al contempo, di confermarsi come forza antitetica ad ogni destra di governo e di sistema, scegliendo di attingere al sostegno fascista, allora si aprirebbe uno scenario finalmente interessante e prenderebbe corpo una speranza degna di questo nome.

Le possibilità che FN assuma e conservi questa configurazione non sono molte, pertanto sarà bene tenere sott’occhio questo movimento per capire in quale direzione intende muoversi nel futuro e se potrà avere le carte in regola per divenire il movimento dei fascisti italiani. Assodato questo, si potrà finalmente concedere quel consenso e quell’appoggio, che finora si è stati costretti a negare a tutti.

Se invece, come è più probabile che avvenga, FN seguirà altre logiche ed altri interessi, allora ci si potrà finalmente mettere l’anima in pace, forse per sempre, ed ammettere, fuori da ogni illusione, che tutto è definitivamente perduto.

Game over!

fonte: www.avehesperia.it/blog

2 commenti:

  1. Ho letto delle black list dei docenti ebrei.
    Se proprio senti la necessità di scriverne utilizza le fonti dell'autore e non le cazzate propalate dall'ebreo di repubblica.
    Eviteresti di farti prendere per il culo diffondendo quelle notizie che quello vuole vengano diffuse.
    Consulta questo blog wwww.sunrice.ilcannocchiale.it

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  2. Ma di che cavolo stai farneticando? Hai letto di liste di docenti ebrei in questo post? Forse avresti dovuto indirizzare diversamente il tuo commento.

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"Noi non siamo, no, dei rivoluzionari sovvertitori. Noi vogliamo che uno Stato forte risorga e per le Leggi comandi!" Cesare Maria De Vecchi, Ottobre 1922

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