venerdì 21 dicembre 2012

Roma parassita, Foggia peggio.

Una giunta comunale dovrebbe rientrare in quel concetto politico nazionale in base al quale gli eletti dal popolo, investiti, quindi, dei poteri necessari, dovrebbero lavorare per la tutela dei cittadini, dei loro beni e dei loro interessi. 
Ma da diversi decenni la politica del "buon senso" ha mostrato falle da tutte le parti. Tanto è vero che il suo fallimento in campo nazionale ha richiesto l'intervento di un governo tecnico che fosse in grado di rimettere le cose a posto. 

E già qui c'è qualcosa di poco chiaro. Se dici ad un politico che sarebbe logico che a capo del ministero dell'istruzione ci fosse un rettore, o un professore, che a capo della ministero della sanità ci fosse un primario o un medico, che a capo del ministero dei trasporti ci fosse un tecnico del ramo e così via, questo ti risponde che non è così che va concepita la politica perché essa non va incanalata da scelte tecniche - e quindi da tecnici dei vari settori - ma dal buon senso dei politici. Qualcuno dovrebbe spiegarci, allora, come mai, quando il buon senso dei politici, che spesso si è manifestato in ruberie, truffe e sottrazioni illecite, viene a decadere, sono proprio questi che lasciano il governo ad una masnada di tecnici a cui nessun cittadino ha dato il loro voto? Se il metodo politico primario si è rivelato fallimentare, allora perché si continua a metterlo in pratica? Mistero irrisolvibile che, però ha permesso a Mario Monti di entrare all'interno del Parlamento e depredare l'Italia a beneficio dei banchieri mondiali.

Foggia non è stata esclusa dal vampirismo della Goldman  Sachs. Anche qui si sono compiute le razzie ordinate dai banchieri sionisti. E i risultati sono visibili a tutti i cittadini, (i risultati sono visibili nella foto in testata).

Ma Foggia ha un primato. Essendo una delle poche "città martire" per i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale, ha voluto perpetrare il suo stato di martirio. Così, oltre a Monti che ha bombardato la città con le sue tasse, le sue imposizioni e restrizioni, ha ben pensato, nel periodo elettorale scorso, di collocare una vera e propria bomba ad orologeria anche all'interno del comune.

In questo caso, però,  non si è trattato di una presenza "tecnica"legata alle banche, ma si è trattato, piuttosto, di una giunta menefreghista e parassita con un sindaco legato ai palazzinari locali. 

Il prodotto della politica del "buon senso" locale lo abbiamo visto nei vari anni durante i quali si alternati alcuni primi cittadini i cui comportamenti, e le cui scelte, hanno fatto spesso discutere ed infuriare gli abitanti.

Oggi, le discussioni, le arrabbiature, le delusioni e le umiliazioni che tutto il popolo foggiano sta subendo, sono decuplicate rispetto alla giunta precedente, che pur ne aveva fatte di cose assurde.

Elencare tutte le pessime situazioni attualmente presenti nella città sarebbe inutile. Ogni foggiano sa, e vede, come si vive. Quello che vogliamo mettere in luce, quindi, non è la solita sequela di cose non fatte o fatte male da parte della giunta Mongelli, ma è l'incapacità e il menefreghismo congeniti che questo sindaco ha mostrato in ogni momento del suo mandato. 

Siamo arrivati persino al ridicolo, perdendo la possibilità di ottenere alcuni fondi regionali per una somma di sette milioni di euro la domanda è stata spedita in ritardo di un giorno rispetto alla scadenza prevista. E non solo. Dopo la figura meschina fatta da questa massa in dormienti si è avuto anche il coraggio di chiedere alla Regione di chiudere un occhio sul ritardo.  Magari volevano anche un bonus!

Ecco, questo è il classico metodo di chi non solo non accetta le regole, ma non le capisce, e quindi non le sa mettere in pratica. Provi un cittadino foggiano a pagare in ritardo una multa, una tassa, un bollettino postale per poi chiedere la "grazia" di passare inosservato. 

Insomma al ridicolo si è aggiunto anche il patetico. E allora, come è possibile evitare di dire all'attuale sindaco che è un incapace? Come si può stare zitti di fronte al bell'addormentato che si lascia sfuggire sette milioni di euro per non aver saputo calcolare i tempi?

E' con la stessa metrica di visione ridotta e contorta che Mongelli ha gestito l'affare AMICA. Dopo aver tenuto sul filo del rasoio l'azienda per mesi, dopo aver dato garanzie e assicurazioni, da una parte ai lavoratori della società, e dall'altra alla popolazione, ecco che l'impalcatura Mongelli è crollata. E cosa è uscito da dietro le macerie? Ciò che egli ha fino ad oggi prodotto, il frutto della sua incompetenza, disattenzione e inefficienza.

Così, alla vigilia di Natale, Foggia ha altri due problemi, molto grandi e molto difficili da risolvere: il problema dei lavoratori dell'azienda e la spazzatura che sta tracimando per le vie della città. La cronicità e il lassismo sul caso AMICA, hanno creato una condizione pessima, forse peggiore di quella vissuta sotto l'era CIliberti, che non trova facile soluzione.

Di tutto questo dobbiamo ringraziare il palazzinaro di corte, che con la sua inespressività e inamovibilità -  politica e fisica - è riuscito a dare definitivamente l'immagine di se stesso esponendola lungo le vie e le piazze di Foggia. Un'immagine che viene ben raffigurata dalle foto qui pubblicate e che non smentisce, nei fatti, la minchioneria tipica di un pupo che, con cosciente volontarietà, ha usato il "buon senso" politico a favore dei suoi mandanti e a danno della popolazione. Ai pupari ha garantito gli appalti edili, ai cittadini ha regalato cataste di immondizia. 

Questo è il Natale che ci ha regalato il piccolo "Monti" locale. 

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