martedì 12 agosto 2014

Matteo Renzi: L'homo della triade


Tutto è compiuto. Dopo Monti e Letta, i nostri padroni hanno mandato il terzo servo, Matteo Renzi. Credere che il terzo elemento della triade non sia altro che un semplice successore degli altri due Premier è quanto di più sbagliato si possa pensare.Renzi è la parte finale del colpo assestato dai poteri forti alla nostra economia. E’ il più arrivista, il più cinico e spietato politico che si sia presentato dalla parte della sinistra nell’ultimo decennio.
Per salire alla carica di premier, Renzi si è genuflesso più di tutti gli altri a coloro che lo hanno aiutato a salire verso la vetta prestigiosa di primo Ministro. E non possiamo biasimare Grillo per ciò che disse in diretta web quando gli ricordò chi erano i suoi sostenitori e finanziatori.
Di fatto Renzi rappresenta, più e meglio degli altri, la forza del potere bancario, finanziario e industriale italiano, vare a dire quella parte massonica e sionista che da troppo tempo sta facendo il bello ed il cattivo tempo nel nostro Paese.
Considerarlo il più pericoloso dei suoi predecessori non è un’esagerazione. Basta vedere i suoi trascorsi, folti per dati, brevi per tempi, dai quali estrarre la vera indole di questo edulcoratore di pillole amare.
Renzi ha iniziato a mentire ancora prima di prendere il posto di Letta. Non avrebbe mai accettato la carica del premier uscente, aveva detto, se questa non fosse stata concessa con il voto degli italiani. Ma il voto non c’e’ stato e lui è diventato premier.
E dopo essersi seduto sulla poltrona di comando ha portato avanti progetti e mete già decise e per le quali i suoi predecessori si erano già adoperati con servile sottomissione.  Seguendo l’esatto contrario del mantra che ci ha ripetuto fino allo sfinimento (bisogna seguire la politica del “fare” e smetterla con la politica del “dire” ),  il nuovo premier non ha pensato di investire sul rilancio dell’economia italiana, ma si è genuflesso al volere americano confermando l’acquisto dei loro  F35.
Dice che vuole “regalare” ottanta euro al mese ai dipendenti italiani, pensando così di aver messo un freno alla miseria in cui versano centinaia di migliaia di famiglie. In realtà l’impresa è praticabile soltanto con il taglio ulteriore dei servizi sociali e con l’aumento della precarietà del lavoro. E poi una contraddizione, proprio in questo ultimo campo: l’aumento dei posti di lavoro.
Come è possibile abbinare due condizioni diverse e contrarie? Semplice, con il classico gioco di prestigio tipico dei nostri politici. Basta non dare più la possibilità di sottoscrivere contratti a tempo determinato, costringendo micro e piccole aziende ad assumere a tempo indeterminato. In questo modo l’obiettivo renziano viene raggiunto, ma a danno dei datori di lavoro che si troveranno a dover pagare gli stipendi anche quando non ci sarà lavoro.  La conseguenza sarà una sola: la chiusura di ulteriori attività commerciali in ogni campo.
Renzi è il promotore di una sola iniziativa, quella che sta portando gli interessi finanziari ed economici non più verso la  Germania ma a favore degli USA. L’acquisto degli F35 americani ne sono una prova, in barba alla crisi, alla precarietà lavorativa, alla miseria dilagante, alla riduzione costante di tutti i servizi sociali e via discorrendo.
Dieci miliardi di sgravi fiscali? Ennesima bufala che troverà appiglio solo se si andrà a colpire con altre tasse le stesse persone che dovrebbero essere beneficiate da questo “bonus” trovato in qualche cilindro magico. Pensiamoci un attimo. Renzi ha trovato dieci miliardi di euro da investire e defiscalizzare. Quindi Monti e Letta, o sono due emeriti imbecilli per non aver visto tale possibilità, o Renzi ci sta prendendo per il culo.
Forse sono vere entrambe le ipotesi, ma una cosa è certa. Dietro il nuovo premier c’e’ stata una regia mediatica ciclopica, degna di un presidente americano. Non c’è stata storia per i contendenti alle primarie e non vi è stata alcuna possibilità per Letta di ripresentarsi alla carica che occupava. Segno inconfutabile che i poteri forti avevano già deciso per il cambio della guardia ed avevano già adocchiato l’erede politico del nipote di quello zio che combatte politicamente dall’altra parte della barricata, (altra situazione inspiegabile a cui pochi italiani hanno fatto mente locale).
Solo con il rincoglionimento mediatico Renzi poteva sparare a raffica le sue cazzate nelle menti poco avvezze al pensiero indipendente. Con il tam tam dei giornalisti  laidi e viscidi, servi e camerieri  del sistema, le parole accattivanti dell’arrampicatore fiorentino sono state divulgate come se fossero discese da un’entità divina, capace di ribaltare in meglio condizioni e situazioni civili, sociali e politiche del nostro Paese. Niente di più falso, niente di più artificiale, niente di più offensivo per l’intelligenza umana.
Compiuta la sua missione, l’ex sindaco di Firenze troverà un posto adeguato ai servizi resi. Come i predecessori, sarà avviato verso Strasburgo o rimarrà a girovagare nell’aula parlamentare italiana come molti altri personaggi politici che, usciti dalla luce dei riflettori mediatici, non sono certo spariti dall’ambito degli stipendi faraonici che continuano a percepire mantenendo sempre le loro prestigiose cariche all’interno della politica.
Prepariamoci quindi, perché, in effetti, ci sarà una rivoluzione in campo politico e sociale. Ma verrà fatta al contrario. Non sarà il popolo ad alzare le barricate e  dare calci in culo a questa casta di inciucioni prestigiatori, ma sarà la casta a prendersi gioco, ancora una volta, del popolo. Un popolo che sonnecchia e tace e che si lascia pisciare addosso volendo credere che sia pioggia ciò che lo bagna.
Tutto sommato, a ben pensarci, se  il popolo è questo, questo è il governo che merita!

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"Noi non siamo, no, dei rivoluzionari sovvertitori. Noi vogliamo che uno Stato forte risorga e per le Leggi comandi!" Cesare Maria De Vecchi, Ottobre 1922

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