martedì 12 agosto 2014

Palle!


Palle, ci riempiono di palle. Ne dicono di ogni dimensione e colore, senza ritegno, con una sfacciataggine ed una disinvoltura disarmanti. Palle, in ogni campo, in ogni momento, con ogni mezzo possibile. Non c’è politico che, affacciandosi alla telecamera di un qualsiasi tg, non propini la palla quotidiana. Con le loro palle ci hanno intontiti, disinformati, depistati. 
Ci hanno fatto credere persino all’esistenza di una realtà diversa da quella che viviamo quotidianamente. Sono stati capaci di dirci che se ci pisciavano in testa in realtà era acqua benedetta. Ci hanno raccontato palle sulla sanità, per la quale mentre chiudevano gli ospedali, toglievano i posti letti, aumentavano i ticket, ci dicevano che nulla era cambiato, anzi che il servizio era stato migliorato. Ve ne sarete accorti no? Ci hanno raccontato palle sull’istruzione, i cui luoghi di studio sono fatiscenti, abbandonati a se stessi, senza cura, senza prevenzione, senza ristrutturazioni. Hanno chiuso scuole e asili ed hanno lasciato nel totale abbandono i docenti, che ormai vivono nella precarietà da decenni. Ma tutto va bene. Non è vero che ci sono stati tagli significativi. Ora tutto funziona meglio, Hanno persino accorpato gli alunni italiani con gli extracomunitari, anche se i secondi non conoscono una sola parola della nostra lingua. E alle mense entrano solo coloro che pagano. Gli altri bambini che non possono permettersi di pagare la retta muoiano pure di fame. Le Onlus, spesso gestite da parenti ed amici di politici, devono pensare ai bambini del Congo e del Burkina Faso. Che gli frega di quelli italiani. E ancora, palle sulla magistratura e tribunali, accorpati anch’essi in forma illogica, superficiale, caotica. Molti cittadini ora sono costretti a fare decine di chilometri per seguire le loro cause. E le pratiche si perdono fra traslochi e trasferimenti da un ufficio all’altro, da un tribunale all’altro. Uscieri e magistrati vagano negli uffici allo stesso modo, in preda al caos. Ma tutto va bene.  Nessuno faccia commenti disfattisti. Con l’accorpamento dei tribunali e dei magistrati, le cause, ora, sono più veloci ed i documenti si trovano prima perché sono tutti sotto lo stesso tetto. Potremmo forse obiettare a questa sacrosanta verità pervenutaci dalle eccelse menti di governo? Ed il  risparmio poi, dove lo mettiamo?
Palle sulle carceri. Ci dicono che le celle sono piene, che i detenuti non possono più vivere in condizioni disumane e che per ovviare al problema occorre applicare l’amnistia. Il problema del sovraffollamento delle carceri va risolto cosi, svuotandole. Ma dei dieci carceri costruiti e mai utilizzati nessuno ne parla. Rimangono li, abbandonati all’incuria e agli eventi atmosferici, come molte altre costruzioni di stato, create per dare da mangiare all’amico dell’amico e poi abbondate a se stesse per mancanza di fondi o per puro disinteresse.
Palle sulla ripresa dalla crisi, sull’applicazione delle tasse, sul  rincaro dei prodotti. L’Iva non  sarebbe aumentata e invece è salita di un ulteriore punto. L’IMU è stata eliminata ma è ricomparsa sotto un’altra voce con un’aliquota maggiore della precedente. La crisi? Oh beh, ma ormai siamo fuori. La ripresa c’è ma non si vede, parola di Letta. Noi però ce ne siamo accorti lo stesso che la ripresa c’è. Crediamo a Babbo Natale, che c’è ma non si vede, potremmo non credere alla presenza della ripresa? E poi la grande palla, la grande bugia ricavata dallo stridio sinistro delle unghie che scivolano sui vetri., come quelle di Giorgio Napolitano che sostiene a spada tratta la legittimità del Parlamento nonostante la Consulta si sia espressa esattamente all’opposto. Palle seminate da decenni, ma almeno prima lo facevano cercando di far profumare quelle palle di merda che volevano farci mangiare. Adesso ci vengono date con il loro colore naturale e con il  nauseante odore che le caratterizza. Non la profumano più. Forse per colpa della crisi. O forse per l’eccessiva sicurezza di questi falsari, che camminano impuniti, forti della loro autorità che il popolo gli ha donato fidandosi di chi avrebbe dovuto mettere al muro. Palle, solo palle, continuamente palle. La politica istituzionale lavora ininterrottamente, 24 ore su 24, solo per creare, divulgare e sostenere le palle che inventa, per coprire una realtà che ormai non è più possibile nascondere. E’ così che viviamo ogni giorno, con la palla quotidiana, con la presa per il culo, con l’offesa all’intelligenza da parte di chi pensa di poter avere persino questa autorità, quella di cogliionare milioni di italiani pur di salvare la faccia e il proprio culo da una rovinosa caduta.
Che sia giunto il momento che le palle che ci hanno propinato per anni siano restituite al mittente attraverso le bocche dei cannoni?

Nessun commento:

Posta un commento

Oggi come ieri

"Noi non siamo, no, dei rivoluzionari sovvertitori. Noi vogliamo che uno Stato forte risorga e per le Leggi comandi!" Cesare Maria De Vecchi, Ottobre 1922

Il Popolo d'Italia su facebook