martedì 12 agosto 2014

Ti combatto, Stato.

Ti combatto perché hai pensato a te stesso a danno del mio popolo
Ti combatto perché hai emanato leggi che tutelano le lobbies industriali e finanziarie e non hai protetto i tuoi figli più deboli
Ti combatto perché ti sei fatto corrompere da chi ti ha pagato per rendere il tuo popolo schiavo.


Ti combatto perché hai creato una forma di tassazione che uccide il lavoro e le famiglie
Ti combatto perché hai messo al potere uomini stupidi, avidi e incapaci.
Ti combatto perché hai parlato di democrazia ma hai agito come il peggiore dei dittatori
Ti combatto perché hai ridotto la nostra terra marcia, ammalata, incolta e improduttiva
Ti combatto perché hai venduto le nostre migliori aziende agli speculatori esteri
Ti combatto perché sei stato sempre dalla parte del più forte ed hai schiacciato i più deboli
Ti combatto perché le tue leggi non salvaguardano il popolo ma i tuoi interessi personali
Ti combatto perché hai messo come rappresentante della nostra nazione una persona che inneggiava ai carri armati di Stalin in Ungheria, che oggi protegge i poteri forti, che minaccia chi non ha la sua stessa opinione, che permette la devastazione economica, sociale e civile del nostro paese, che riscrive le regole e che non applica quelle esistenti, che usa due pesi e due misure a secondo della propria convenienza politica, che opera in base al suo indottrinamento ideologico, che rimane cieco e sordo davanti alla sofferenza delle famiglie italiane ma si strappa le vesti davanti a quelle degli stranieri.
Ti combatto perché ti sei messo in bella mostra quando a Lampedusa sono morti oltre 300 extracomunitario clandestini, ma hai evitato di fare altrettanto quando sono morti i tuoi figli sardi.
Ti combatto perché hai voluto come ministro una congolese, non perché avesse particolari meriti, ma perché faceva parte del tuo piano politico, ovvero quello di rendere la nostra nazione priva del proprio passato, della propria cultura, dei propri usi , costumi e tradizioni.
Ti combatto perché hai permesso che la nostra terra fosse invasa dall’immondizia del mondo, non curandoti di proteggere la tua razza, il tuo seme, il tuo popolo.
Ti combatto perché mentre hai permesso un aumento smisurato della delinquenza portata dagli stranieri, hai ridotto all’impotenza le forze di polizia.
Ti combatto perché i politici che hai avuto sono stati dei parassiti, incapaci di costruire, ma abilissimi nel distruggere.
Ti combatto perché hai creato istituti di riscossione indegni per un Paese civile, le cui azioni fanno impallidire quelle operate dai clan camorristici più agguerriti
Ti combatto perché hai foraggiato orde di politici che non hanno avuto colore politico, ideologia, intelligenza, produttività, ma solo avidità di potere e denaro
Ti combatto perché hai chiamato “cartelle pazze” tutti i tentativi di truffa di cui tu non potevi non sapere e per i quali non hai provveduto a ricercare un solo colpevole.
Ti combatto perché tu sei il responsabile dei suicidi di operai, imprenditori, padri di famiglia, figli che hanno perso il lavoro.
Ti combatto perché hai lasciato per 2 anni i nostri soldati in mano ad un popolo rozzo, pedante e arrogante, la cui cultura concepisce la pena di morte come una condanna dovuta.
Ti combatto perché hai svilito la dignità del nostro Paese con le tue chiacchiere inutili rivolte a chi invece faceva i fatti, continuando a detenere i nostri soldati.
Ti combatto perché sei stato disinteressato alle privazioni di cui il tuo popolo soffre e di cui non ti sei fatto baluardo ma portatore di ulteriori sciagure
Ti combatto perché ti sei fatto rappresentare da sciacalli e speculatori, da voltafaccia e parassiti, da criminali e farabutti, da traditori e mentecatti.
Ti combatto perché sei rappresentato da centinaia di condannati in primo , secondo e terzo grado
Ti combatto perché il tuo mantenimento mi costa 800 miliardi di euro, per i quali chiedi il mio sudore, il mio sangue, il mio futuro.
Ti combatto perché hai imposto tante di quelle tasse e gabelle da portare la mia nazione ad essere la prima al mondo con la più alta percentuale di costi fiscali,
Ti combatto perché il primato enunciato ti ha reso peggiore di coloro che vengono chiamati “I signori della guerra”. Gente tribale, crudele, violenta, incolta, indottrinata, ma che non ha tassato il proprio popolo come tu sei riuscito a fare.
Ti combatto perché mi accolli i tuoi sprechi, i tuoi errori, le tue ingiustizie, il tuo smisurato costo di mantenimento, le tue frivolezze, le tue truffe, le tue ruberie, i tuoi interessi e quelli dei tuoi parenti.
Ti combatto perché non hai la forza, né il coraggio, di alzare la testa per mostrare al mondo che non sei ciò che gli altri dicono di te. E il tuo silenzio e la tua incapacità porta al tuo popolo la derisione o lo scherno del mondo.
Ti combatto perché hai distrutto persino l’onore e il prestigio di un Paese che ha dato al mondo civiltà, leggi e cultura universalmente riconosciuti
Ti combatto perché tu non mi rappresenti, perché tu mi usi, perché per te sono una pecora tosata fino all’osso dalla quale ora cerchi il sangue. E non bastandoti chiedi anche quello dei miei figli e dei miei nipoti
Ti combatto perché davanti a tutto questo, non posso non considerarti il mio primario nemico.
Ti combatto perché se non ti fermo mi porterai nel baratro da dove non potrò più fare ritorno
Ti combatto perché la mia unica speranza di sopravvivenza è la tua caduta
Ti combatto perché ho creduto in te, ti ho amato, rispettato, difeso, sostenuto, ma mi hai tradito
Ti combatto perché chi tradisce una volta, continuerà a tradirti, ed i traditori vanno eliminati.
Ti combatto non perché sei “Lo Stato”, ma perché chi ti rappresenta non merita neanche il mio sputo e intanto si prende il mio sangue.
Ti combatto, stato, perché non sei mai stato il mio Dio, non sei mai stato il rappresentante della mia Patria e sei diventato il pericolo principale per la mia Famiglia
Ti combatto perché senza di te i tuoi figli potranno vivere lontani dal tuo parassitismo, dalla tua inattività, dalla tua occhiuta presenza, dalla tua fame insaziabile di denaro sudato, lavorato, onesto.
Ti combatto, stato, perché ti condanno quale unico responsabile dei mali del mio paese.
E se non avrò ragione su di te, Dio scampi i sopravvissuti dalla tua vendetta e dal tuo cinismo e dia a loro la forza di continuare a dire: “Ti combatto, stato”.

Nessun commento:

Posta un commento

Oggi come ieri

"Noi non siamo, no, dei rivoluzionari sovvertitori. Noi vogliamo che uno Stato forte risorga e per le Leggi comandi!" Cesare Maria De Vecchi, Ottobre 1922

Il Popolo d'Italia su facebook